Travolse moto, gup:agì con impulso cieco

Maurizio De Giulio si è "lasciato trascinare" da un "impulso cieco e criminale pur prevedendo le conseguenze gravi e anche mortali" che avrebbe provocato il contatto tra il suo furgone e la moto, nel luglio 2017 a Condove (Torino) in Val di Susa. E' il motivo per il quale il gup di Milano Anna Calabi ha contestato l'aggravante dei futili motivi all'elettricista di Nichelino, nel Torinese, e lo ha condannato a 15 anni e 8 mesi nel processo abbreviato per omicidio volontario aggravato e lesioni aggravate per avere inseguito e poi travolto con il suo van, dopo una lite di viabilità, la motocicletta con a bordo Elisa Ferrero, 27 anni, morta sul colpo, e il suo compagno Matteo Penna, 31 anni, rimasto ferito gravemente. Nelle motivazioni, il giudice ha ritenuto di concedere al 53enne le attenuanti generiche perché "nel corso dei mesi ha mostrato un sincero pentimento, ha offerto un risarcimento del danno proporzionato alle sue risorse economiche, ha più volte dichiarato un profondo rammarico" per quanto accaduto.

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