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MUSEO CIVICO ALA PONZONE - INGRESSO MUSEO - SGUARDI DAL '900

VOLTI E STORIE DALLA CITTA

La mostra, attraverso 48 ritratti, tra dipinti e disegni, racconta storie significative di personaggi che rappresentano uno spaccato della scena artistico-culturale della Cremona dei primi del Novecento. Le opere sono spesso il risultato di amicizie, relazioni professionali e legami profondi con la citta'. Molti di questi volti hanno contribuito al progresso e alla crescita del territorio cremonese e i ritratti, in alcuni casi, ne sottolineano la statura morale e professionale. L'obiettivo dell'esposizione, suddivisa in quattro sezioni, e' quello di far conoscere "i retroscena" e far comprendere la ricchezza del patrimonio artistico del XX secolo custodito nel nostro museo grazie ai lasciti e alle donazioni degli stessi personaggi ritratti o degli artisti e dei loro eredi, ma anche di semplici cittadini. MUSEO CIVICO ALA PONZONE Nel cinquecentesco palazzo Affaitati ha sede la Pinacoteca del Museo Civico "Ala Ponzone". Costituitasi nel corso dei secoli a partire dal Cinquecento, principalmente con le raccolte della famiglia Ponzone, legata ad uso pubblico col testamento del marchese Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone nel 1842, ed ampliata con le opere provenienti da alcune soppresse chiese cremonesi, la raccolta di dipinti e sculture assomma oggi a piu' di duemila pezzi, solo in parte esposti nelle sale del Museo. La sezione dedicata al Medio Evo e al Quattrocento, con sculture, affreschi strappati, tavolette da soffitto e una ampia selezione della produzione legata alle opere dei Bembo, e' allestita nella prima sala. La Galleria della pittura cremonese del Cinquecento offre una completa antologia dei pittori che documentano il passaggio dalla tradizione quattrocentesca alla maniera moderna (Boccaccino, Pedro Fernandez, Aleni e Galeazzo Campi) e l'affermazione della nuova sensibilita' rinascimentale attraverso le opere di Camillo Boccaccino, di Gian Francesco Bembo e dei Campi, anticipatori della sensibilita' naturalistica che approdera' a Caravaggio, qui illustrato dal celebre San Francesco in meditazione. La Sala di San Domenico ospita una serie di opere provenienti dalla demolita chiesa dei frati predicatori e mostra gli apporti milanesi nella cultura locale del Seicento (Cerano, Nuvolone, Procaccini). Le sale successive sono dedicate alla natura morta cremonese (in questa sala, tra l'altro, e' esposto il celebre dipinto di Giuseppe Arcimboldi "L'ortolano"), ai ritratti di casa Ponzone e alle testimonianze della pittura dei secoli XVII (Genovesino), XVIII e XIX con l'affermazione del Neoclassicismo (Diotti) e del Romanticismo (Piccio). Le ultime due sale accolgono una selezione di arti applicate (porcellane orientali, ceramiche e maioliche lombarde ed europee, avori, smalti). Al secondo piano vi ha sede la sezione dedicata all'iconografia di Cremona, con opere legate alla storia della citta' e alla sua rappresentazione pittorica. Le successive sale del piano offrono una panoramica della pittura lombarda e cremonese del secondo Ottocento (Gorra, Colombi Borde) e del Novecento (Vittori, Rizzi). Al terzo piano e' il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe: vi ha sede la collezione grafica delle Raccolte museali, che assomma a circa duemila disegni e quattromila stampe. Il Gabinetto possiede uno spazio espositivo e alcune stanze per la consultazione del materiale. Tra la collezione di disegni emerge il gruppo dei fogli cremonesi del Cinquecento; mentre il nucleo piu' interessante della raccolta di stampe e' rappresentato dai circa duecento esemplari risalenti ai secoli XV-XVI.

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