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"Quel Giorno": ottant’anni dopo, per non dimenticare il 16 ottobre 1943

Celebrazioni dell'ottantesimo del rastrellamento nazista contro gli ebrei romani

 

Il 16 ottobre del 1943 è una data scolpita nella memoria della città e dei romani. Ottant’anni fa nella Roma occupata dai nazisti, i reparti della Gestapo arrestarono 1259 persone, quasi tutte appartenenti alla comunità ebraica romana, una delle più numerose e antiche d’Italia. Furono deportati nei campi di sterminio: alla fine della guerra ne tornarono a casa solo 16.

 

 

La Fondazione Teatro di Roma vuole ricordare quella tragedia con la capacità evocativa del teatro con lo spettacolo nato dalla penna di Marco Baliani e intitolato “Quel giorno” che verrà rappresentato una prima volta al Portico d’Ottavia nella piazza che porta per nome proprio quella data e successivamente ripreso al Teatro India (dal 25 al 29 ottobre). Il 15 ottobre al Teatro India, invece, verrà presentato “La matta di piazza Giudia”, con Paola Minaccioni.

 

 

L’iniziativa è realizzata nell’ambito del programma commemorativo dell’80° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma del 16 ottobre 1943, programma promosso da Roma Capitale con il contributo del Ministero dell’Interno in collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma e la Fondazione Museo della Shoah.

 

 

Riflettendo sugli eventi del 1943 il regista Marco Baliani annota come “La giornata del 16 ottobre 1943 è composta di racconti, di cronache, di giornalismo intelligente, c’è un’oggettività dei fatti, quelli che Giacomo Debenedetti riesce a farci toccare con la sua splendida prosa. Ma il giorno prima del sedici ottobre è invece racchiuso nell’interiorità degli animi, nelle case, nei timori o nelle speranze, nella invisibile profondità dei cuori, nella minuta conduzione dell’esistenza. Attraverso la forza del teatro vorrei trovare le voci di alcuni personaggi che agiscono nelle ore del giorno precedente la retata, fino a quell’alba fatidica quando le squadre naziste irrompono nelle case. Ricordando la lezione di Italo Calvino quando diceva che solo raccontando le piccole storie si può riuscire a illuminare di luce nuova la Storia grande, vorrei dare la parola teatrale a: un bambino di nove anni, una ragazzina alle soglie dell’adolescenza, un ragazzo, una giovane donna, un marito e una moglie. In scena ci sono due attori, una donna e un uomo, capaci di avere dentro di loro questa moltitudine di voci, voci che escono con l’urgenza di chi non riesce a tenere nell’anima tanta materia di memoria (…)”.

 

 

I due attori, per l’appuntamento in piazza 16 Ottobre 1943 sono Sandra Toffolatti e Lino Guanciale. Lo stesso testo sarà invece al Teatro India dal 24 al 29 ottobre con l’interpretazione di Sandra Toffolatti e Francesco Villano, per un totale di 6 recite dedicate soprattutto alle scuole.

 

 

Il 15 ottobre a India invece andrà in scena "La Matta di Piazza Giudia”, uno spettacolo proposto alla Fondazione Teatro di Roma dalla Fondazione Museo della Shoah. Lo spettacolo, già andato in scena al Festival Ebraica, è interpretato da Paola Minaccioni e tratto dal libro di Gaetano Petraglia e adattato per il teatro da Elisabetta Fiorito. Il testo è la storia di Elena Di Porto, antifascista, deportata al confino in Basilicata e poi tornata a Roma per combattere, ma purtroppo finita ad Auschwitz.

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