"Lacrime mute. Storie di donne contro la mafia" al Teatro Concordia
Lacrime mute. Storie di donne contro la mafia è il titolo dello spettacolo che la Compagnia Divago porta in scena mercoledì 20 marzo al Teatro Concordia di Venaria Reale (TO).
La storia è ambientata in un’afosa Palermo senza tempo, che vede avvicendarsi varie donne realmente esistite, ciascuna a suo modo protagonista della storia del nostro Paese come della messa in scena: Emanuela Loi, Felicia Impastato, Rita Adria.
Il sipario si apre su una mostra fotografica e su Letizia Battaglia, iconica reporter del quotidiano di Palermo “L’Ora”, le cui fotografie sono note nel mondo. Nessuno però si presenta all’evento e la fotografa si trova a interloquire con la donna che sta pulendo la sala, Rosa Balistreri, indimenticata cantastorie del popolo.
Le due donne si confrontano sulla loro città, sull’arte, sulla vita e sulla mafia. Una Letizia stanca e demotivata annuncia di voler lasciare la Sicilia. Nello svolgersi degli eventi, per ogni giustificazione che Letizia si dà per lasciare la città, si assiste ad un incontro: sono momenti ancora senza tempo e senza luogo, durante i quali la fotografa si confronta con le storie e i racconti personali di donne straordinarie che prima e dopo di lei hanno lottato, ognuna a suo modo (con il sangue del proprio sangue, con la divisa, con la fiducia), contro la mafia.
Ogni incontro è accompagnato dalla chitarra e dalla voce di Rosa che, con il suo ruvido canto, le sostiene tutte. Tra i rumori della stazione di Palermo, Letizia incontra Emanuela Loi, il giovane sorriso di ragazza che si è spento accanto a Borsellino, tra le fila della sua scorta.
Poi al parco incrocia una giovane Felicia Impastato e, infine, Rita Adria e la sua vita di breve cometa, che ha attraversato sia la vita di mafia che quella di testimone di giustizia.
Le loro testimonianze contribuiscono a rinforzare la sopita energia e voglia di lotta nella fotografa; storie che non sono storie felici, ma che la convincono a rivedere la sua posizione e a tornare, fino alla fine della sua esistenza come davvero è stato, a casa, a Palermo.
Foto dal sito ufficiale della compagnia teatrale