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Palladio Museum

Palladio Museum

Si chiama Palladio Museum, due parole che non hanno bisogno di traduzione su internet, ma che fondano la propria identità nel mondo antico greco e latino, tanto che nel disegno del logo è rimasta la memoria del dittongo della scrittura "musaeum".

Con il Palladio Museum gli studiosi raccolti nel Centro palladiano raccontano ad un largo pubblico le proprie ricerche nel mentre si stanno svolgendo; in particolare - ma non esclusivamente - quelle su Andrea Palladio. Gruppi di studiosi lavorano su progetti di ricerca che diventano i temi delle stanze del museo, ognuna delle quali ha tendenzialmente la durata di un anno sulla base di un programma triennale.

Non è il mausoleo di un eroe morto, è piuttosto un luogo dove far crescere una cultura dell'architettura, lontano dalle ciniche logiche della professione, che consumano saperi senza produrne di nuovi. Il Palladio Museum lavora su Palladio, ma senza "attualizzarlo", e men che meno proporlo come modello formale per l'oggi. Indaga il passato con gli strumenti della filologia e attenzione ai contesti, indispensabili per cercare di comprendere un mondo sfumato e lontano, e al tempo stesso vicinissimo e molto concreto, ogni volta che camminiamo fra palazzi, ville o chiese costruite secoli fa. La missione del Palladio Museum è leggere alla radice temi e concetti significativi anche nel nostro presente, rappresentandoli e discutendoli con l'orizzonte di creare una piattaforma culturale per l'architettura di domani.

Il Palladio Museum ha sede in un'opera originale di Palladio, palazzo Barbarano, l'unico che egli riuscì a vedere concluso e a controllarne l'esecuzione e gli apparati decorativi. Il palazzo stesso è la prima opera esposta nel Palladio Museum, visitabile in tutte le sue parti significative, con una "messa in scena" anche emotivamente coinvolgente. Sarà possibile per la prima volta, ad esempio, uscire dal portone posteriore e guardare il possente muro medievale della residenza dei Barbarano modificata da Palladio e più in generale guardare al palazzo con occhi nuovi grazie ad una serie di annotazioni disposte nei punti chiave dell'edificio.

Il percorso espositivo per il primo anno di vita del Palladio Museum si snoda lungo cinque sale. Ha inizio con la Sala del libro, dove si racconta una storia parallela, quella della enorme fortuna editoriale dei Quattro libri e del feticcio dell'architettura palladiana, la Rotonda, replicata su tre continenti. Segue la Sala della pietra, dedicata alle tecnologie che Palladio mette a punto per costruire con la pietra, ma anche senza la pietra. A Vicenza è dedicata la Sala della seta, perché fu la produzione e il commercio internazionale della seta a costruire la mentalità cosmopolita necessaria ai vicentini per comprendere una architettura rivoluzionaria come quella palladiana, e le risorse per poterla costruire: al centro della sala una teca ospita bachi da seta vivi, nutriti dalla foglie di un gelso appositamente piantato nel cortile). Il salone del grano e della gloria è dedicato alle grandi ville e alla epopea della bonifica che trasformò il Veneto del Cinquecento, ma anche ai sogni di gloria dei committenti palladiani, che si riflette nel grande salone dedicato alla imprese di Scipione e di Annibale. Chiude la sequenza la sala di Venezia dedicata alla chiesa del Redentore, l'edificio perfetto in cui ogni elemento è in rapporto aureo con gli altri e con il tutto. Il racconto delle sale è affidato ai disegni originali palladiani, ai modelli, ai video.

Orari
Da martedì a domenica 10-18

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