Lancia Delta: la compatta che ha riscritto la storia del rally

Dalla matita di Giugiaro alle vittorie nel WRC, Lancia Delta ha ridefinito il concetto di berlina compatta, diventando leggenda su strada e sterrato

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Alessandro Marchetti

Esperto di automotive

Nato con il pallino per i motori, scopro per caso la scrittura e ne faccio la mia passione. Copywriter e web editor, ma sempre con le auto nel cuore.

Pubblicato: 21 Maggio 2025 06:31

Era il 1979 quando Lancia presentò la prima Delta al Salone di Francoforte, una vettura compatta dalle linee tese che portavano la firma di Giorgetto Giugiaro. La δ, come si scriveva inizialmente, era una due volumi che non nascondeva gli spigoli né i centimetri del cofano, e affiancava un design geometrico a dettagli eleganti e moderni, fatti di finiture cromate e grandi paraurti in tinta.

Il successo dei primi anni fu evidente: nel 1980 venne eletta Auto dell’Anno e i numeri di vendita delle tre versioni di lancio, spinsero i vertici del marchio ad aggiungere – nel 1982 – la variante LX, ovvero una versione premium con accessori come gli alzacristalli elettrici e gli interni in tessuto firmato Zegna. Nel corso dello stesso anno, al Salone di Torino, vide la luce il primo prototipo di quella che diventerà poi la leggenda: una Delta Turbo 4×4 che utilizzava un motore 1.5 turbo (poi montato sulla HF) accoppiato per la prima volta a una trazione integrale. L’anno successivo, nell’83, arrivò il momento del primo restyling, con un aggiornamento non solo estetico, ma proprio nel modo di intendere la vettura. La Delta iniziò a essere un’auto con potenza e dinamica di guida grazie a un corposo aggiornamento sotto al cofano: rispetto ai due motori proposti a listino da 75 e 85 CV della prima versione, il restyling si arricchì di due propulsori, da 78 e 105 CV, e la variante HF con un turbo benzina da 130 CV. A una potenza di rilievo si aggiunsero ritocchi estetici, come il nuovo frontale, e dinamici, come i freni a disco su tutte e quattro le ruote, ma ancora niente trazione integrale. Per quest’ultima si dovette aspettare il 1985, con la Delta S4.

L’arrivo della trazione integrale e delle alte prestazioni

La Delta S4 fu un progetto rivoluzionario. Dietro la sigla “S4” si nascondeva una vera auto da corsa camuffata da compatta con trazione integrale permanente, il telaio a traliccio e la carrozzeria completamente in vetroresina. Sotto al cofano della S4 batteva un motore 1.8 litri con doppia sovralimentazione, compressore volumetrico più turbo, che nella variante da competizione sprigionava oltre 480 CV. Nella versione stradale, la Delta S4 Stradale per l’appunto, la potenza scendeva a 250 CV, ma l’estetica grintosa e le prestazioni mozzafiato la resero (e la rendono tuttora) un oggetto del desiderio per molti, ma una realtà per pochissimi. Ne furono infatti prodotti solo 200 esemplari per l’omologazione in Gruppo B. Dopo la fine dell’era Gruppo B nel 1986, Lancia tornò a puntare sulla Delta con potenze più stradali per le competizioni.

Lancia Delta HF integrale: la storia della youngtimer italiana per eccellenza
Ufficio Stampa Stellantis
Lancia Delta HF integrale: com’era fatta la leggenda del rally

Nacque così la Delta HF 4WD, la prima compatta a unire comfort da berlina a trazione integrale permanente e motore turbo. Questa versione montava un 2.0 litri sovralimentato da 165 CV capace di prestazioni esaltanti per l’epoca. Grazie al suo successo nei rally, la HF 4WD divenne la base per la futura serie “Integrale”. Nel frattempo, la gamma stradale della Delta continuò ad arricchirsi. Nel 1986 nacque la Delta LX seconda serie, con finiture ancora più curate e fari anteriori sdoppiati. Nel 1987 venne introdotta la HF Turbo seconda serie, con motore 1.6 da 140 CV, mentre proseguivano le varianti meno sportive come le Delta 1.3 e 1.5, aggiornate nei dettagli estetici e tecnici. Nel 1991, con l’arrivo della Delta HF Integrale Evoluzione, la gamma da strada iniziò gradualmente a scomparire, ma non prima di alcune ultime comparse interessanti, come la Delta GT i.e. (ovvero iniezione elettronica da 105 CV) e la Delta 1.9 Turbodiesel, introdotta negli ultimi anni per rispondere alle esigenze di chi cercava consumi contenuti senza rinunciare al fascino del marchio.

Nel 1993, dopo 14 anni di carriera, l’ultima generazione della Lancia Delta Prima Serie uscì di produzione, lasciando un’eredità pesante per qualsiasi successore. Era nata come compatta elegante e razionale, ma si era trasformata in un’icona sportiva, capace di vincere nei rally e nel cuore di ogni appassionato.

La Delta integrale

Nel 1986, con la Delta HF 4WD, Lancia scrisse il primo capitolo di una saga che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’automobilismo sportivo. Nata per l’omologazione nei rally, la Delta HF 4WD era equipaggiata con un 2.0 turbo da 165 CV e un sistema di trazione integrale permanente con differenziale centrale epicicloidale. La base perfetta per il futuro dominio nei rally. Ma è nel 1987, con la HF Integrale, che iniziò davvero la leggenda. I passaruota allargati, l’assetto ribassato e un turbo portato a 185 CV trasformarono la Delta in una vera macchina da corsa omologata per la strada. Nel 1989 arrivò la versione 16v, con una potenza da 200 CV e cofano bombato per riuscire a inserire il nuovo propulsore. Il culmine arrivò con la HF Integrale Evoluzione del 1991, soprannominata “Evo”, oggi una leggenda dell’automobilismo e del collezionismo. Carreggiate ulteriormente allargate, interni rivisti, spoiler più aggressivi e un assetto perfezionato ne fanno ancora oggi la più desiderata e la più conosciuta. Nel 1993 nacque l’Evoluzione II, con catalizzatore, cerchi da 16 pollici, nuovi colori e interni firmati Recaro. La EVO 2 rimane l’ultima Delta integrale prodotta ufficialmente, chiudendo un’era gloriosa con 44.296 esemplari complessivi tra tutte le versioni Integrale.

La leggenda dei rally

La Lancia Delta è l’auto più vincente nella storia del Campionato Mondiale Rally. Il debutto avvenne nel 1987 e il risultato fu clamoroso: vittoria al Rally di Montecarlo e in altre 9 gare su 13. Con 6 titoli costruttori consecutivi dal 1987 al 1992, Lancia divenne imbattibile. In totale, la Delta conquistò 46 vittorie nel WRC, pilotata da leggende come Juha Kankkunen, Miki Biasion e Didier Auriol. Biasion vinse due titoli mondiali piloti (1988 e 1989), mentre la Delta divenne un simbolo dell’Italia nel mondo delle corse. L’incredibile affidabilità meccanica, l’efficacia della trazione integrale e lo sviluppo continuo dell’auto furono la chiave per il dominio in un’epoca di competizione serratissima. Dopo il ritiro ufficiale di Lancia dalle competizioni nel 1992, la Delta HF Integrale continuò a correre privatamente, con numerosi successi anche nei campionati nazionali. Oggi è considerata una vera icona sportiva, oltre che un pezzo di cultura automobilistica italiana.

Tutte le versioni della Lancia Delta (1979–1994)

  • Prima Serie (1979–1993): la versione base, nel corso degli anni si aggiorna con quattro restyling;
  • Delta GT (1983): motore 1.6 da 105 CV, primo modello con ambizioni sportive;
  • Delta HF Turbo (1983): motore 1.6 turbo da 130 CV, linea sportiva e dettagli dedicati come cerchi specifici e paraurti ridisegnati;
  • Delta 4WD (1986): primo modello con trazione integrale permanente e motore 2.0 da 165 CV;
  • Delta HF Integrale (1987): evoluzione tecnica e stilistica con carreggiate allargate e nuova taratura delle sospensioni;
  • Delta Integrale 8V (1988): potenza aumentata a 185 CV, con nuovi freni e sospensioni evolute;
  • Delta Integrale 16V (1989): nuova testata bialbero a 16 valvole da 200 CV e cofano bombato;
  • Delta HF Integrale Evoluzione (1991): nota anche come “Evo 1”, con parafanghi maggiorati, nuovi interni e miglioramenti a telaio e freni;
  • Delta HF Integrale Evoluzione II (1993): anche detta “Evo 2”, con nuovi cerchi, interni in Alcantara e maggiore potenza.