Ha definito l’eleganza degli anni 80 e 90, sancito la fine di un’epoca in cui le berline italiane dominavano il mercato premium ed è stata l’unica auto popolare a montare un propulsore Ferrari sotto al cofano. Lancia Thema si presenta per la prima volta nel 1984 al salone di Parigi, come primo esemplare del progetto Tipo 4, un programma congiunto tra i Marchi italiani lanciato a inizio degli anni 80 per berline di alta fascia.
Il disegno della Thema viene affidato a Giorgetto Giugiaro, che definisce uno stile estremamente razionale ed elegante, figlio dell’epoca e della clientela business a cui si rivolge la vettura. Tre volumi ben definiti, calandra trapezoidale incastonata all’interno dei fari rettangolari e un passaruota sporgente sono tratti distintivi di una berlina che non vuole catturare l’attenzione ma conquistare il favore di tutti con sobrietà. La linea affilata del cofano e parabrezza lasciano intendere un’idea di sportività che verrà rafforzata nel miglior modo possibile nel corso degli anni.
Dove invece l’ammiraglia Lancia vuole stupire è all’interno, ambiente in cui prende vita un salotto di pregio fatto di tessuti di prima scelta. Sedili anteriori e divano posteriore sono ampiamente rivestiti in alcantara, così come gli inserti nel pannello porta e il bracciolo centrale. La pelle circonda la plancia dove viene incastonata la strumentazione, clima e autoradio in un unico inserto ad L.
Al lancio ufficiale durante il Salone dell’Auto di Torino del 1984, la Thema si presenta in tre motorizzazioni:
- un 2.0 litri evoluto dal famoso propulsore bialbero Lampredi, in variante aspirata o turbo rispettivamente da 120 e 165 CV, che verrà usato pochi anni dopo per la prima Lancia Delta HF integrale;
- un turbo diesel da 2.4 litri e 101 CV già presente sul mercato in altri modelli del gruppo Fiat;
- il 2.8 litri V6 PRV nato dalla collaborazione con Peugeot, Renault e Volvo direttamente pensato per ammiraglie di rappresentanza, con una presenza contenuta di cavalli ma con elasticità e una spinta progressiva. Disponibile tra l’altro anche sulla DeLorean.
Indice
Le versioni Thema Station Wagon e Limousine
Gli anni 1986 e 87 rappresentano i due anni più affascinanti della carriera dell’ammiraglia italiana. Per cavalcare il successo della Thema e la tendenza del tempo di vedere le station wagon come auto elitarie e modaiole, i vertici Lancia decidono di proporre una variante a coda lunga, con una gara di design tra due nomi illustri come Zagato e Pininfarina. Alla fine, viene scelto il progetto di quest’ultimo che propone un silhouette razionale che non snatura le proporzioni e inonda di luce l’abitacolo con ampie vetrate posteriori. La Thema Station Wagon riesce a conquistare il pubblico e la critica, e imporsi come SW di riferimento nel mercato di alta fascia.
La versione Limousine, invece, viene realizzata in pochissimi esemplari e si rivolge a una clientela di rappresentanza. L’unica Thema insieme alla 8.35 a non essere prodotta a Mirafiori viene allungata di 30 cm rispetto alla berlina e offre un abitacolo posteriore sontuoso, spesso personalizzato per ambasciatori, capi di Stato e alti dirigenti. È l’espressione più alta del lusso made in Italy su quattro ruote, e una delle poche vere limousine italiane mai prodotte.
Lancia Thema 8.32 by Ferrari
La 8.32 è la Thema più desiderata sia dell’epoca che dei giorni nostri e basta poco per capire il perché: sotto al cofano batte un 3.0 L V8 da 215 CV derivato da quello Ferrari montato sulla 308 e Mondial Quattrovalvole, con un’iconica scritta Lancia by Ferrari. Rispetto alla variante del Cavallino, il V8 32 valvole, specifiche da cui prende la denominazione, viene debitamente smorzato nell’erogazione per essere più progressivo e adatto a una trazione anteriore.
Ma a definire questa Thema 8.32 non è solo la presenza del motore Ferrari: soluzioni tecniche raffinate come le sospensioni a controllo elettronico e la qualità con cui sono rivestiti gli interni la rendono inimitabile. All’esterno definiscono il colpo d’occhio lo spoiler posteriore elettrico a scomparsa e i cerchi in lega a stella come le vetture di Maranello, mentre le minigonne accentuate e la doppia linea gialla che percorre tutta la fiancata aumentano la sportività in modo elegante. All’interno un dialogare di radica e alcantara eleva lo spazio già qualitativamente ai vertici della Thema, con l’unico optional della pelle Poltrona Frau, per impreziosire quello che potrebbe essere la tappezzeria di un salotto.
La Thema seconda serie
Dopo il susseguirsi delle versioni Station Wagon, Limousine e 8.32 e il conseguente successo commerciale e reputazionale, nel 1988 arriva un restyling che dà il via alla seconda serie della Thema. L’estetica si aggiorna con paraurti ridisegnati, nuovi gruppi ottici, e un’aerodinamica più raffinata mentre all’interno le finiture diventano ancora più curate, con materiali di qualità superiore e una dotazione aggiornata, tra cui climatizzatore automatico, ABS e sospensioni elettroniche sugli allestimenti al vertice. La gamma motori si aggiorna con la comparsa nuovi propulsori turbo e V6. Arriva l’era del catalizzatore e l’elettronica inizia a giocare un ruolo più importante nella gestione della dinamica e del comfort. La Thema si mantiene così al passo con la concorrenza tedesca, rimanendo distinguibile per il suo stile sobrio e una raffinatezza Made in Italy.
La Thema terza serie
Il 1992 segna l’anno dell’ultimo aggiornamento per Lancia Thema, con modifiche principalmente localizzate nella parte meccanica e qualche ritocco estetico. I paraurti si fanno pronunciati per strizzare l’occhio a un gusto europeo, l’elettronica entra in modo più presente nel funzionamento della vettura e la dotazione si aggiorna per rimanere al passo con la concorrenza. Siamo negli anni della normativa Euro 1, che ridefinisce il concetto di emissioni e costringe le varie case automobilistiche ad aggiornarsi, oltre a mandare in pensione alcune motorizzazioni. È quest’ultimo il caso del propulsore della Thema 8.32, impossibile da aggiornare alle nuove restrizioni e perciò sostituito come top di gamma dal 3.0 V6 Busso, un propulsore iconico di Alfa Romeo.
Fino al 1994 la terza serie di Lancia Thema conquistò il mercato delle ammiraglie di segmento E, specialmente in Italia, producendo oltre 385 mila esemplari in 10 anni e numerosi oggetti del desiderio per collezionisti, in particolar modo con la Thema 8.32 anche conosciuta come la Thema-Ferrari, ricercatissima tra gli appassionati.
La Thema 2011
Come spesso accade il risonante nome Thema viene ripreso nel momento del bisogno dai vertici Lancia e torna sul mercato nel 2011, quando il brand e il gruppo FCA cerca di rilanciarsi attraverso sinergie internazionali. Sotto questa nuova incarnazione si nasconde la Chrysler 300C, rivisitata nei dettagli estetici e negli interni per adattarsi al gusto europeo. La nuova Thema è più grande, più imponente e con un’anima meno raffinata. Il suo design parla americano: le sue linee sono muscolose, le cromature abbondanti e lo stile lontano da quello delle origini. Sotto il cofano troviamo motori V6 diesel e benzina, cambio automatico, trazione posteriore o integrale, e una dotazione ricca di tecnologia. Nonostante lo sforzo, il modello non riesce a conquistare il pubblico, complici l’identità incerta e un mercato già dominato dai brand tedeschi. La produzione cessa nel 2014, segnando definitivamente la fine dell’era delle grandi berline italiane.