Abarth possibile dietrofront sull’elettrico, la decisione che potrebbe cambiare tutto

Il brand italiano potrebbe fare una netta inversione a U, ritornando al sound dei motori termici che hanno forgiato il mito dello Scorpione

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Davide Russo

Giornalista automotive

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 23 Maggio 2025 10:28

L’Abarth potrebbe essere l’ennesimo marchio automobilistico a ritornare a una gamma di motori a combustione interna, in linea con la passione degli appassionati. Il passaggio all’elettrico del brand dello Scorpione aveva fatto storcere il naso ai puristi. I recenti numeri sulle vendite, infatti, hanno palesato una contrazione dell’hype green. A palesare le difficoltà del marchio è stato Olivier François, amministratore delegato della Fiat, durante la presentazione della Grande Panda ibrida.

Il manager starebbe valutando se procedere con un clamoroso passo indietro. L’attuale gamma Abarth è composta da due modelli, la 500 e la 600, full electric con potenze tra i 155 a 281 CV e prezzi da 37.950 euro per la piccola e da 42.950 euro per il B-SUV. Entrambe le proposte, potenzialmente, potrebbero ospitare i 1.2 turbobenzina elettrificati del Gruppo, con potenze fino a 145 CV per le versioni stradali e fino a 212 CV per la versione pepata senza elettrificazione, montata anche sulla Lancia Ypsilon HF Rally 4. Per rispettare le normative d’omologazione, relative alle emissioni di gas di scarico e sonore, il motore dovrebbe essere depotenziato. Potrebbe essere quindi il 1.2 la base di partenza anche se non sono da escludere altre soluzioni.

Il futuro di Abarth

Alla stampa italiana, François ha aggiunto che vedrebbe bene il marchio Abarth su tanti modelli della gamma Fiat, a partire dalla Topolino. Per ora non c’è nulla di ufficiale, ma la microcar dovrebbe subire una totale trasformazione per ospitare il logo dello Scorpione. Non si tratta, infatti, di un modello che nasce per bruciare lo 0 a 100, ma per essere versatile e comoda in città. Chissà cosa ne penserebbe Karl Abarth, pilota e fondatore del brand.

Il creatore di auto “elaborate, non preparate”, come lui stesso si definiva, aveva cominciato negli anni ’50 con le marmitte modificate di una 1100. Da questa Fiat originarono la 205, la 207A Boano e la Abarth 1100 Sport. La fama del costruttore crebbe e in azienda iniziarono a lavorare 70 dipendenti, capaci di produrre quasi 50.000 marmitte. Nel 1956, Abarth creò una cassetta di trasformazione specifica per la Fiat 600. I tecnici modificarono la cilindrata del motore per partorire la leggendaria Abarth 750.

La sviluppo del mito Abarth

Nel corso degli anni le auto Abarth divennero un punto di riferimento a livello mondiale. In epoca recente lo Scorpione è tornato a brillare con la versione pepata della Fiat 500. Sotto al cofano aveva un motore T-Jet 1.4 Turbo 16v da 135 CV, potenziabile a 160 CV tramite i kit di elaborazione: “esseesse”, “esseesse Koni”, “Abarth Elaborazione 595” e “695 Abarth Brembo Koni”. Dopo la Grande Punto, il successo arrivò con la “595 Turismo” e la da 180 CV battezzata “595 Competizione”. Nel 2019 Abarth celebrò i primi 70 anni con la presentazione della 695 70° anniversario, in serie limitata di 1949 esemplari.

In occasione del riconoscimento internazionale “Best Cars 2020”, il design Abarth festeggiò i tre primi posti in altrettante categorie del concorso “The Best Brands 2020” sulla rivista Auto Bild. I modelli 595 e 695 ottennero il consenso anche dei lettori del magazine Motorsport Aktuell. Nel 2022 venne svelata l’Abarth 500e, prima full electric del brand italiano, equipaggiata di un motore da 113,7 kW/155 CV e batteria da 42 kWh. La rivoluzione elettrica pare sia stata già superata da una rinnovata voglia di un roco sound termico.