Le elettriche, si sa, fanno poco rumore e vanno bene in città. Lei vira in un’altra direzione. La Alpine A390 nasce per far scattare quella voglia di pigiare sull’acceleratore, anche quando non devi andare da nessuna parte. La A110 te la immagini: piccola, aggressiva, un fascio di nervi. La metti in moto e lei scalpita. La nuova fastback è invece un’altra auto: ti ci porti la famiglia, il cane, pure due valigie, poi però, se vedi un tornante, ti viene voglia di scalare e spingere.
Indice
GT o GTS: le versioni
Più di quattro metri e mezzo, larga quasi uno e novanta. Te la aspetti pesante, impacciata. Poi la vedi dal vivo: linea tesa, tetto che scende come se stesse per prendere la curva da sola. I fari ti guardano male, il retro sembra trattenere il fiato. Tutto è lì per uno scopo. Se l’aria passa dove deve, il fondo lavora e la coda si stringe. È una macchina pensata per provocarti: ti parla in curva, ti tiene sveglio, ti chiede presenza.
Qui dentro ci sono tre motori elettrici: uno davanti, due dietro. La trazione, integrale, nasconde una particolarità: la coppia viene gestita in tempo reale da un sistema chiamato Alpine Active Torque Vectoring. Cosa fa? Semplice: distribuisce la forza tra le ruote posteriori a seconda di quanto stai sterzando, accelerando o scivolando. Se ti stai avvicinando al limite, lui lo sa. E ti ci porta un pelo oltre, senza farti perdere il controllo.

In commercio due versioni: la GT, con 400 cavalli, 0-100 in 4,8 secondi, e la GTS, con 470 cavalli, 808 Nm di coppia, e uno 0-100 da 3,9 secondi. A secco. Non serve la batteria carica al 100%, lo fa sempre. E se vuoi esagerare, pigi il tasto rosso OV (Overtake) sul volante: 10 secondi di boost extra. Da usare con cautela, perché crea dipendenza.
Pesante, ma non si nota
L’A390 pesa. Parte da 2.121 kg, e si comporta agli antipodi della tipica elettrica imponente. Merito di una distribuzione dei pesi quasi perfetta (49% davanti, 51% dietro), di sospensioni raffinate e di bracci in alluminio forgiato che tengono tutto sotto controllo. La piattaforma è la AmpR Medium, modificata dagli ingegneri Alpine per essere più reattiva.
Il feeling è quello di una sportiva vera, con uno sterzo diretto e un impianto frenante coi controfiocchi: dischi da 365 mm e pinze a sei pistoncini. E se ti piace lasciar scivolare il posteriore? Puoi. La coppia aiuta, il telaio risponde e l’elettronica ti lascia lavorare. Con equilibrio. Il controllo di stabilità è anche disattivabile completamente: sii consapevole di cosa stai facendo.
Avvolgente all’interno
Nell’abitacolo la A390 è piena, avvolgente, costruita intorno al guidatore. Volante sportivo con punto centrale rosso, sedili contenitivi, console alta. Il resto — i passeggeri, l’infotainment, i materiali — viene dopo. Quasi l’auto ti spronasse a tirare fuori la grinta, perché lei non accetta le mezze misure. I materiali? Cuoio Nappa, Alcantara, inserti in carbonio (anche forgiato, volendo).
L’attenzione al dettaglio è da marchio premium, senza però effetto salotto. È una quattro ruote da prendere sul serio. I sedili anteriori possono essere quelli standard sportivi oppure i Sabelt con funzione massaggio (solo GTS). Dietro, due posti comodi e uno centrale più d’emergenza. Ma ci stai e, soprattutto, ci carichi roba: 532 litri di bagagliaio, che diventano ancora di più col doppio fondo opzionale.
Davanti hai due schermi: uno da 12,3 pollici dietro il volante, uno da 12 pollici in mezzo al cruscotto, in verticale. Ci trovi quel che serve: la mappa, la carica, le app, la musica. Ma anche dati in tempo reale, telemetrie, tempi sul giro. E se vuoi migliorarti, una sezione ti spiega come fare le curve per bene. Pagheresti carte false pur di riguardarti? Sullo stile dei veri piloti, hai pure un’app. Registra il giro, mette i dati sopra al video e ti fa rivedere le tue prodezze, curva per curva.

Sotto il pavimento viene collocata una batteria da 89 kWh, con celle fornite da Verkor, azienda francese specializzata. Ricarica fino a 190 kW in DC, con uno 0-80% in meno di 25 minuti. E l’autonomia? Fino a 555 km nel ciclo WLTP con cerchi da 20″, 520 con i 21″. Dipende dal tuo stile al volante, ovvio, ma anche se la spremi, la batteria regge. Il sistema di raffreddamento evoluto non cede nemmeno dopo ripetute accelerazioni o giri in pista.
Puoi pure precondizionare la batteria manualmente, per avere sempre il massimo della potenza al bisogno. Te la porti al seguito, insieme al resto. E se ti serve, puoi attaccarci una bici, ricaricare un laptop, anche ad alimentare qualcosa in casa te la cavi facile. Hai un impianto adeguato? Restituisce energia alla rete. Non succede tutti i giorni, ma quando capita sai di poter stare dormire sogni tranquilli.
Allestimenti
Agli irriducibili detrattori delle elettriche (ancora poco diffuse sul mercato europeo), che le additano di freddezza, Alpine risponde in due modi. Primo: i suoni. Via effetti finti, sì a segnali autentici, due — uno più tranquillo, uno più nervoso — che si adattano a come guidi. Invece di “scimmiottare” un motore termico, ti fanno sentire la coppia che sale, lo sforzo dei motori, l’andatura. Sono stati sviluppati insieme a professionisti che lavora col suono per mestiere, non solo con le frequenze ma con la pelle. Secondo: l’impianto Devialet. Tredici diffusori, subwoofer, amplificatore da 850 watt. Sali sulla GTS, il suono cambia col ritmo dell’auto, spingi e senti la differenza — nelle orecchie e nello stomaco.
La A390 esce in due versioni: GT e GTS. La GT è già completa: 400 cavalli, cerchi da 20″, sedili sportivi, audio Devialet, guida assistita di livello avanzato. La GTS è la versione “a sangue caldo”: 470 cavalli, cerchi da 21″, sedili a guscio Sabelt, audio Devialet Xtreme, pacchetto guida semi-autonoma e parcheggio automatico. Volendo, puoi anche personalizzare da cima a fondo: colori delle pinze, materiali, cerchi, pacchetti carbonio. Punto esclamativo, la serie Première, per i primi clienti, con accesso anticipato e un paio di auricolari Devialet firmati Alpine. Inevitabilmente, condizionerà i prezzi di listino, non specificati. Un modo per iniziare col piede giusto.