Non succedeva mai. E invece quest’anno è successo. Al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este – uno dei posti più esclusivi e raffinati dove le auto sembrano quasi piovere dal cielo – ha vinto una BMW 507 del 1957. Ha portato a casa la Coppa d’Oro, il premio più ambito, perché scelto direttamente dal pubblico. Ed è la prima volta che una BMW ci riesce.
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Esemplare raro
Non si tratta di una BMW qualsiasi: un modello della prima serie, uno dei pochissimi rimasti in giro. Ne hanno fatti solo 45 così, prima che evolvesse, nel ’57. A possederla un americano, Dirk de Groen. Un orgoglioso difensore di una quattro ruote: la cura, e la valorizza. E Villa d’Este (teatro anche della nuova Concept Speedtop) si sposa appieno con la sua visione. La 507 nasce in un’epoca in cui la Casa dell’Elica sognava in grande. Era il 1955, al Salone di Francoforte, quando la presentarono. Motore V8 da 3.2 litri, linee morbide ma con grinta. Disegnata da Albrecht Graf von Goertz, maestro di stile.
Purtroppo, però, era troppo costosa da costruire. Ogni esemplare era praticamente una perdita. Al momento del lancio, i progettisti contavano di stregare l’America, quella da copertina, da attori di Hollywood. Ma l’aritmetica è spietata: tra il ’56 e il ’60 ne fecero solo 254. E oggi rappresenta un motivo di vanto: è rara. E le auto rare, se fatte bene, col tempo diventano miti.
La sua storia assurda contribuisce a renderla tanto affascinante. Lei doveva solo girare in riviera, mica correre. E invece, a un certo punto, arriva Hans Stuck, uno dei nomi più esuberanti del motorsport tedesco. Uno che le gare in salita le affrontava col coltello tra i denti. Nel ’57, l’amministratore delegato della BMW gli dice: “Hans, torna in gara. Fallo con la 507. Così la gente ci guarda”. Stuck ha 60 anni, ma accetta. E domina la montagna: nel ’58 e nel ’59 si porta a casa un sacco di vittorie, con una macchina nemmeno concepita per quel tipo di competizione. Una prova incontrovertibile: se hai valore vero, puoi compiere l’impossibile.
Segue la McLaren F1
La 507 vincitrice a Villa d’Este è una prima serie, quindi quasi intoccabile. Tappo del serbatoio messo sul cofano, bagagliaio piatto, interni più semplici, sedili che si regolavano poco. Poi, da metà ’57 in poi, cambiano: cofano più lungo, spazio bagagli più comodo, sedili migliorati, tappo spostato dietro. Ma questa, la vincitrice, è la produzione originale. Quella del sogno iniziale, senza compromessi. E a Villa d’Este il pubblico le ha reso gli onori, consacrandola dopo l’exploit della McLaren F1 nel 2024.
Il Concorso si è poi spostato a Villa Erba, sempre a Cernobbio, dove domenica 26 maggio sono state esposte di nuovo tutte le auto, ma stavolta con mostre tematiche: una per gli 85 anni della Mille Miglia 1940, e l’altra per celebrare i 50 anni della Serie 3. Momento clou, l’assegnazione del Best of Show, il premio massimo andato all’Alfa Romeo Tipo B (P3), con il Trofeo BMW Group. Intanto, la 507 si gode la scena. Bella, rara, con una storia da tramandare ai posteri, e adesso anche una Coppa d’Oro che la mette al centro del mondo. Almeno per un weekend.