Senna è un nome, che indica anche una leggenda, nel mondo dell’automobilismo e della Formula 1. Ayrton Senna de Silva, brasiliano, è ormai un simbolo: di bravura, di commozione, di nostalgia.
E’ a lui che la McLaren ha dedicato l’ultima hypercar ed ha scelto un personaggio d’eccezione per provarla e pilotarla. Bruno Senna, nipote di Ayrton Senna, è infatti salito alla guida dell’ultima hypercar di Woking, la McLaren Senna, che però deve dimostrarsi all’altezza del nome con cui l’hanno ribattezzata. Un nome che è quello di uno dei più grandi piloti di sempre e che ora è anche il nome di un’auto che non accetta compromessi: non è una McLaren qualsiasi, ma una Senna.
Bruno Senna si siede alla guida e dichiara: “aspettavo da tanto tempo una vettura stradale che si muovesse come un’auto da corsa. Ed eccola qua”. Una macchina per strada, agile e dinamica come un’auto da corsa. Possiede l’ultimo telaio McLaren MonoCell III, ed è del tutto realizzata in carbonio; il motore è costituito da componenti resi più leggeri possibili, con l’ultima evoluzione dell’assetto attivo della P1 e dischi carboceramici di fattura complessa. Per farne uno ci vogliono ben sette mesi: una vettura stradale di classe, ricercata, ben strutturata. 1198 kg a secco, impiega 2.8″ nello 0-100 km/h e 6.8″ nello 0-200 km/h. Arriva a quasi 800 kg di deportanza ed è suo anche il noto V8 biturbo di 4.0 litri che qui eroga 800 Cv a 7250 giri e 800 Nm fra 5500 e 6700 giri/micn. “E’ letteralmente la più veloce e brutale auto stradale che abbia mai guidato” ha continuato Bruno Senna, visibilmente emozionato.
Rob Melville è Design Director e ha descritto così l’auto: “il linguaggio stilistico della Senna è estremamente aggressivo e diverso da ogni altra McLaren. Questo perché nessun’altra McLaren stradale doveva assolvere al suo compito accettando così pochi compromessi. Quando la vedi per la prima volta, capisci immediatamente qual è il suo scopo: un livello di performance diverso perfino rispetto a quello della McLaren P1”. Un’auto che si distingue per aggressività e velocità, non solo tra le vetture stradali, ma anche tra quelle da corsa. Un’auto che rispecchia in pieno lo stile di Ayrton e che sembra meritare il nome che le hanno dato: “ti impegni ad un livello tale da non accettare compromessi. Dai tutto ciò che hai. Tutto, assolutamente tutto”, diceva Ayrton. La McLaren gli ha dato ragione.