Le nuove auto stanno diventando troppo care? De Meo lancia l’allarme prezzi

Il capo di Renault, Luca de Meo, manda un monito da Barcellona: l’auto deve restare un sogno possibile. Senza classe media, il settore è destinato a spegnersi

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 8 Giugno 2025 07:30

Barcellona. Sul palco sale Luca de Meo, capo di Renault, punto fermo dell’automotive, che si è fatto le ossa davvero. Presenta il suo Dizionario Sentimentale dell’Automobile e spara subito il concetto forte: oltre all’anima, è necessario che le auto abbiano prezzi in linea con le disponibilità della gente. La platea ascolta, de Meo insiste: “Le persone legano i momenti della vita alle auto che hanno guidato. Quelle auto diventano ricordi, simboli, tappe. Chi costruisce automobili con storia e carattere crea un vantaggio emotivo fortissimo. Renault conosce questa strada.”

Per il capo Renault, il tema centrale ruota intorno a un punto preciso: la gente deve poter comprare le macchine. Tutto il resto viene dopo. De Meo non lascia spazio alle interpretazioni, evidenzia il ruolo cruciale della classe media nello spingere il mercato, sostiene l’industria, permette alle famiglie e ai giovani di portarsi a casa un mezzo nuovo. “Le nuove generazioni sentono ancora il richiamo dell’auto. Più dell’80% degli spostamenti passa ancora dalle quattro ruote. Una classe media solida fa girare l’intero sistema. Il settore auto vive grazie a questo flusso”.

No acquisti, no industria

Le parole di de Meo scavano nel concreto: senza persone che acquistano, l’industria si svuota. La macchina diventa oggetto per pochi, fuori portata per chiunque costruisce la vita pezzo dopo pezzo. Renault pensa a realizzare veicoli accessibili, originali, con uno stile che accende ancora il desiderio. Le famiglie cercano una macchina che rispecchia la loro storia. I ragazzi guardano la strada e sognano il primo viaggio da soli. Un settore sano si misura dai volumi, dalla presenza vera sulla strada, dalla possibilità per chiunque di salire a bordo senza sacrifici insensati.

Il discorso punta dritto all’Europa. De Meo mostra i numeri: un mercato più largo del 25% stravolge lo scenario, spalanca nuove opportunità. Oggi lavoro, risparmi e progetti per il futuro restano fermi, bloccati dall’incertezza. Euro non investiti nell’auto rimangono immobili, paralizzano l’economia. Una famiglia che punta su una macchina nuova riattiva tutta la filiera, fa ripartire l’indotto. I bonus-lampo spariscono in poco tempo, sono indispensabili scelte strategiche e durature. Solo una politica concreta mette di nuovo in moto il sistema e ricostruisce la fiducia.

Il peso delle famiglie

Tecnologia. La massa la sbandiera, in pochi la capiscono fino in fondo. Luca de Meo spinge lontano la fantascienza da salotto. Al centro dell’abitacolo resta sempre il guidatore: mani strette sul volante, occhi che scrutano l’asfalto, corpo pronto a reagire. I veicoli intelligenti alzano il livello solo quando moltiplicano il piacere al volante, trasformando ogni viaggio in qualcosa di più diretto e intenso.

L’elettronica serve per esaltare i sensi, fornire risposte più veloci, aggiungere brividi e sicurezza. Il conducente reclama battito, scarica di adrenalina, dialogo continuo tra uomo e motore. Dentro l’abitacolo si respira presenza. Qui non si abbassano i riflessi. Le innovazioni contribuiscono a sentirsi ancora più dentro la scena. Le auto creano ricordi, danno senso alle storie familiari, rimettono in moto l’economia. Renault vuole riportare la macchina nella vita di tutti, dare forma a un nuovo ciclo.