Gli appassionati di automobili possono segnarsi questo nome, che non è una novità assoluta: Lancia Gamma. Tra qualche mese, infatti, Lancia tornerà a far parlare di sé, e lo farà grazie a una macchina tutta nuova, tutta italiana, e non solo elettrica. Sì, perché a Melfi non si preparano solo batterie e circuiti, ma si assemblano ancora auto che contano sulla meccanica e sull’ibrido.
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Un marchio che ha bisogno di crescere
Chi pensava che Lancia fosse un marchio relegato al passato, da lasciare in garage insieme ai ricordi e al profumo di pelle e radica, si sbaglia di grosso. A guidare la riscossa c’è Luca Napolitano, CEO di un brand che sta rinascendo, e che ha scelto un luogo simbolo del Made in Italy per produrre la sua nuova creatura: lo stabilimento di Melfi, in Basilicata. Qui nascerà la Gamma, insieme alla sorella transalpina DS N°8, ma con un DNA ben distinto. Perché la DS sarà anche chic e presidenziale (destinata anche a Macron), ma la Lancia sarà orgogliosamente italiana. E non è solo un motto: è una dichiarazione di intenti.
Napolitano lo ha detto chiaro e tondo durante la visita allo stabilimento lucano: “Costruire un futuro innovativo, sostenibile e orgogliosamente italiano”. Non servono traduzioni. A Melfi si respira aria di rivoluzione gentile, quella che parte dal basso, dai lavoratori, dai fornitori, dalle catene di montaggio che si stanno preparando a dar vita a un’auto che vuole essere tutto, fuorché banale.
Come sarà questa vettura
Ma come sarà questa nuova Lancia Gamma? I dettagli, per ora, sono ancora avvolti da un alone di riservatezza, ma qualche carta ce la stanno già mostrando. Partiamo dalla piattaforma: si chiama STLA Medium, ed è la stessa della DS N°8 e della Peugeot 3008. Una base solida, flessibile, che permette sia motorizzazioni elettriche sia ibride. Proprio qui sta la differenza sostanziale: mentre la DS resterà esclusivamente elettrica, la Gamma strizza l’occhio anche a chi non vuole abbandonare del tutto il motore termico.
Lunga circa 4,8 metri, la nuova Lancia sarà una crossover dalla linea filante, con assetto rialzato e una certa grinta sotto il cofano. Si parla di un design ispirato alla concept car Pu+Ra, con un cofano pronunciato e una firma luminosa posteriore verticale, proprio sopra il nome scritto in corsivo. Stile vintage? Forse. Ma con una modernità che non vuole piacere a tutti i costi, bensì convincere.
Le possibili motorizzazioni
Quanto alle motorizzazioni, si preannuncia una gamma articolata. Oltre alle versioni completamente elettriche, ci saranno ibride leggere e plug-in. I numeri? Si ipotizzano potenze da 145 a 194 cavalli per le ibride, con una variante più muscolosa da 350 CV e trazione integrale per la versione full electric a doppio motore. Autonomia? Si parla di quasi 700 km nel ciclo WLTP. Niente male per un’auto che non vuole essere solo cittadina, ma compagna di viaggi e avventure.
E non è tutto. Perché con la Gamma, Lancia sembra voler ritrovare anche un ruolo simbolico. Non più solo eleganza da salotto, ma tecnologia, sostenibilità e una visione strategica che guarda oltre il semplice prodotto. Una Lancia per le famiglie, per i giovani, per chi cerca stile ma anche concretezza. Una Lancia che torna a essere protagonista. In un’epoca in cui le auto sembrano tutte uguali, dove i crossover si somigliano come gocce d’acqua e le emozioni vengono spesso sacrificate sull’altare dell’efficienza, la nuova Gamma prova a cambiare le regole. Senza eccessi, ma con determinazione. Una vettura pensata per piacere al cuore, non solo alla testa.