Gianni Agnelli è scomparso il 24 gennaio del 2003, domani saranno trascorsi esattamente 20 anni dalla sua morte. Noto imprenditore e politico italiano, è stato il principale azionista e amministratore a capo di Fiat, senatore a vita e ufficiale del Regio Esercito.
Negli anni abbiamo parlato parecchie volte della sua personalità e delle sue auto, e di quello che ha fatto in Fiat per tutta la vita. Oggi vediamo un altro racconto speciale che riguarda Agnelli e la sua Lancia Delta cabrio, che forse in molti non conoscono. L’Avvocato aveva una passione sfrenata per le auto, e nella sua vita ne ha possedute davvero tante.
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La collezione di auto di Gianni Agnelli
Al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ci sono alcuni dei pezzi più iconici della sua collezione, tra cui la Lancia K Limousine, la Croma blindata con motore Alfa Romeo, la Thema vagonata Zagato con il cesto in vimini per gli sci sul tetto, la Ferrari 360 Speedway, la Fiat 130 Shooting Brake Maremma e addirittura ben undici Fiat Panda, la sua preferita in assoluto. Nel garage di Gianni Agnelli c’era anche una Prisma integrale da 200 cavalli di potenza..
La scoperta piemontese
“Voglio una Delta cabrio per andare a Saint Moritz!”, queste le parole di Gianni Agnelli una mattina di inizio 1992. Gaffino Rodolfo Rossi, che per anni lavorò in Fiat – vanta infatti un lungo e intenso iter professionale per la Casa automobilistica – come Capo Squadra Lastratura, poi Capo Reparto Verniciatura e Responsabile in differenti ambiti, e dal 1° febbraio 2001 Direttore e Amministratore del Museo Nazionale dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Ruffia” di Torino, dovette assecondare le volontà di Agnelli.
Nel 1986 aveva già seguito, per conto di Lancia, il progetto della Delta Integrale nelle competizioni, quella che conosciamo tutti, diventata poi la Delta Evoluzione. Cosa gli chiese Agnelli? Di trasformare una 4 porte in una 2 porte cabrio, l’Avvocato voleva ‘semplicement'” levare il tetto, ma chiaramente il lavoro era molto più complesso. Eppure, la squadra riuscì a esaudire il desiderio di Agnelli. L’auto si presenta con la carrozzeria grigia e capote blu in tela, interni in pelle e motore 2.0 litri turbo da 250 cavalli.
Un pezzo davvero unico, di cui esiste una replica extra Museo. La realizzazione della Lancia Delta HF Integrale EVO cabrio su commissione dell’Avvocato ebbe bisogno di 6 mesi di lavori, un tempo molto limitato. E gli fu consegnata direttamente a Saint Moritz, dove trascorreva le vacanze estive. Usata solo nell’estate nel ’92, finì subito al Museo.
Il frontale è qualcosa di unico, dalle linee eleganti e muscolari. Il genio creativo di Giugiaro ha armonizzato le forme dell’auto, da testa a coda. Sul retro c’è un po’ meno armonia: l’aspetto è molto squadrato. Di certo non una vettura così piacevole, ma che Agnelli volle a tutti i costi proprio così, per viaggiare a cielo aperto per Saint Moritz.
Gianni Agnelli: la sua rarissima Fiat
Abbiamo parlato anche della 131 S argentata appartenuta all’Avvocato Agnelli, una delle Fiat più rare esistenti, vettura unica appartenuta all’ex Presidente della Casa, che fu il magnate più potente d’Italia, oltre che la persona più importante e influente della Penisola, per più di trent’anni.
Ma cosa si nasconde sotto a quell’aspetto così consueto dell’auto? Una berlina semplice a cui però Gianni Agnelli fece aggiungere un motore Abarth, fino a far sprigionare all’auto una potenza eccezionale di 150 cavalli.
Nello stesso anno (2019) abbiamo visto un’altra creatura eccezionale di Agnelli, la Panda 4×4 da record mondiale, battuta per 37.000 euro durante l’asta di Auto Classiche di Bolaffi a Torino. Si tratta della versione Trekking del 1993 argento metallizzato, con i doppi profili blu e neri tipici di casa Agnelli.