La Lancia Delta fu presentata per la prima volta il 13 settembre del 1979. Un veicolo di futura gloria, lanciato al Salone di Francoforte, il maggiore successo di sempre della Casa. Alcuni anni fa, Giorgetto Giugiaro ha svelato che quel giorno insieme a lui c’era anche Umberto Agnelli e non appena vide la Lancia Delta affermò che “la Fiat Ritmo gli sembrava una macchina più avanzata”, non la apprezzò tanto in realtà, anzi per niente. Il paragone tra le due famose vetture comunque non fu casuale, perché la Delta fu realizzata proprio usando lo stesso telaio della Ritmo, con delle varianti volute dai responsabili di Lancia, che avevano l’obiettivo di creare un modello più sportivo.
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Un tesoro perso (ma poi ritrovato)
La cosa spiacevole al momento della confessione di Giugiaro è che l’azienda era relegata ai margini del gruppo FCA e per rilanciarla sarebbe forse servito solo investire massivamente sul brand, ragion per cui ne fu vagliata la vendita. Era un marchio da trattare con cura, purtroppo non mantenuto vivo dal Gruppo Fiat, secondo quanto dichiarato anche il professore e esperto Giuseppe Berta, “adottando un atteggiamento sbrigativo sia nel design che nello sviluppo, soprattutto dalla Thema in poi”.
Tempo fa avevamo parlato invece di un’altra vettura, la 131 S argentata appartenuta all’Avvocato Agnelli, una delle Fiat più rare esistenti, un mezzo unico appartenuto all’ex Presidente della Casa, che fu il magnate numero uno d’Italia, nonché la persona di maggiore importanza e influenza della Penisola, per oltre un trentennio. Una berlina semplice a cui però Gianni Agnelli fece aggiungere un motore Abarth particolare, fino a far sprigionare all’auto una potenza eccezionale di 150 cavalli.
I grandi gruppi finanziari non sembravano badare più al valore storico di un brand, soprattutto in casi come questo, dove il prestigio è solo un lontano ricordo. Era stato commesso un grave errore di valutazione e di impegno però con Lancia e regnava il timore di vedere ripetersi lo stesso scenario con Alfa Romeo, altro marchio di eccellente fama, finito in una spirale negativa.
Ci si rivede nel 2028
Nei decenni successivi alla presentazione della Lancia Delta al Salone di Francoforte del 1979 erano cambiate molte cose. La Fiat, un tempo, era considerata l’eccellenza assoluta, con tutte le auto prodotte. Un susseguirsi di cattive decisioni aveva tolto centralità alla compagnia, fino alla fusione tra FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA Groupe nel 2021 in Stellantis. Sebbene in tanti abbiano bocciato subito la mossa, l’operazione ha consentito di ridare vigore a vecchi miti della nostra penisola.
Ad aver indicato la strada maestra da percorrere ci ha pensato Alfa Romeo. Il Biscione, finito sotto la direzione di Jean-Philippe Imparato, ha ripreso slancio nelle quotazioni, grazie a mosse intelligenti, tipo la messa in commercio del SUV elettrificato Tonale. Sulle medesime orme, proverà a muoversi Lancia, oggi diretta da Luca Napolitano. Aperte le danze all’insegna della Ypsilon, entro la fine del decennio uscirà due ulteriori proposte, di cui una sarà proprio la Delta nel 2028, due anni dopo la Gamma. Sarà all’altezza delle aspettative dei fan di vecchia data?