Sveglia presto al mattino, una buona e nutriente colazione, un rapido passaggio al distributore per fare un pieno di benzina e via verso un passo montano, per una giornata spensierata a bordo della propria auto, tra piacere di guida e scoperta di incantevoli paesaggi. Potrebbe essere uno scenario comune a qualcuno, che in un giorno di ferie si dedica a un piccolo svago su quattro ruote. Quale potrebbe essere un itinerario ideale? Ad esempio il passo dello Stelvio, con i suoi tortuosi tornanti, le sue piccole lingue di asfalto incastonate in uno scenario montano da cartolina. Peccato che si debba prestare massima attenzione, perché questa è considerata una delle strade più pericolose al mondo, dove non si può scherzare affatto.
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Alcune strade spaventose
La prima dell’elenco è la tristemente nota “strada della morte“, la North Yungas Road, che si trova in Bolivia, resa ancora più famosa agli appassionati da uno vecchio speciale di Top Gear (che da poco ha chiuso definitivamente) con Jeremy Clarkson e soci, alle prese con questa stretta e trafficata via, senza parapetti, con uno strapiombo minaccioso e senza fine a lato. Questa strada mette in comunicazione La Paz a Coroico e nel suo punto più alto raggiunge quota 4.650 metri. Si stima che annualmente perdano la vita su questo accidentato sentiero dalle 200 alle 300 persone. Un vero sproposito.
Meno spaventosa e di impatto è la Taroko Gorge, a Taiwan. Situata nell’omonimo parco nazionale, questa via di comunicazione è stata ricavata dopo aver scolpito la roccia montuosa, dove adesso passa un tratto dell’autostrada centrale. È senza dubbio una strada suggestiva ma possiede una pessima reputazione, perché a causa delle sue numerose curve cieche e a gomito, oltre a passaggi decisamente stretti, è classificata da bollino rosso. Un ulteriore fattore di pericolosità è dato dalle frequenti condizioni meteo negative, che spaziano dalle piogge torrenziali con annesse frane e caduta di massi, fino ai terremoti, dato che questa è considerata zona sismica.
Strade da incubo
Rientra nella categoria di strade da incubo la BR-116, in Brasile, che viene anche denominata come l'”Autostrada della Morte“, che collega il Paese sudamericano da nord a sud, lungo un percorso di oltre 4.300 chilometri, tra Fortaleza e Jaguaräo. Nella fattispecie parliamo di una delle primarie arterie brasiliane ed è molto trafficata da mezzi pesanti, oltre a essere collocata su un terreno poco resistente. Qui le condizioni meteo giocano spesso una carta inaspettata e gli automobilisti carioca devono spesso dare fondo a tutta la loro esperienza per restare in carreggiata. A ciò bisogna aggiungere la presenza, in alcuni tratti, di attacchi da parte di gang e gruppi di banditi, come nel far west.
Merita una menzione onorevole anche la Sichuan-Tibet Highway, in Cina, strada che collega Chendu, la capitale della provincia di Sichuan, con Lhasa in Tibet e sfiora 14 picchi montani. Uno dei tratti più impervi è composto da 99 tornanti che salgono fino a quota 1.200 metri. Stesso discorso per la Dalton Highway in Alaska, 660 chilometri in scenari selvaggi e spesso gelati (un grande fattore di rischio). È reputata pericolosa per le proibitive condizioni metereologiche: qui le temperature possono scendere al di sotto dei -60 gradi centigradi e riscontrare un problema con la macchina potrebbe essere fatale. Meglio stare in campana.