Nelle auto non c’è solo l’illuminazione attiva a vegliare sulla sicurezza degli utenti della strada, ma anche quella passiva dei Catadiottri: i curiosi piccoli sistemi ottici costituiti da superfici riflettenti e rifrangenti che si “accendono”, quando vengono illuminati dai mezzi in arrivo, sia sulle piccole porzioni disposte ad hoc nelle vetture, sia sui segnali stradali.
Costruiti in plastiche speciali o in vetro, i cosiddetti “retroriflettori” sono composti da un notevolissimo numero di microprismi, specchi ortogonali e/o piccole lenti orientate diversamente, progettati per far rimbalzare all’indietro la luce che li illumina. Provvidenziali sulle auto, ma anche per rendere ben visibili i delimitatori di corsia o della carreggiata (oltre che di guard-rail e paracarri), ne aumentano notevolmente la visibilità soprattutto durante la notte o in condizioni di scarsa visibilità come in caso di pioggia o neve.
Ce ne sono di cinque tipi, in tre colori
Opportune norme europee assieme al codice della strada italiano, definiscono e regolamentano forma, numero, dimensioni e colori dei Catadiottri, che sono suddivisi in un totale di cinque tipologie per assolvere a varie funzioni:
- posteriori triangolari rossi (obbligatori per rimorchi e carrelli)
- posteriori non triangolari rossi (obbligatori per vetture, autocarri, moto, e facoltativi per i rimorchi)
- anteriori non triangolari bianchi (obbligatori per rimorchi, facoltativi per auto, autocarri e moto)
- laterali non triangolari gialli (obbligatori per vetture, autocarri, rimorchi di lunghezza superiore a 6 metri, moto e ciclomotori: per questi ultimi sono obbligatori anche sui pedali, se non retrattili)
Rispetto ad auto e autocarri, in generale Il Codice della strada impone requisiti più rigorosi per i veicoli più grandi e pesanti come camion, Tir, autobus e pullman. Solitamente, per i “giganti della strada” vengono imposti Catadiottri rossi nella zona posteriore e bianchi (o ambrati) nella zona anteriore o sui lati.
Anche i retroriflettori devono essere omologati
Chi volesse aumentare la visibilità del proprio veicolo aggiungendo ulteriori elementi catarifrangenti di varie fogge o persino in strisce, è bene sappia che non c’è totale libertà di farlo: le regole precedentemente espresse vanno sempre rigorosamente rispettate e non vanno mai disposti più di due Catadiottri per tipo nelle tre zone del veicolo (anteriore, laterale e posteriore).
Inoltre, si deve anche tenere ben presente che, come tutti i dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione, devono essere omologati e devono riportare, ben visibili, oltre al logo del produttore, anche il marchio di approvazione (composto dalla lettera E seguita da un numero che identifica il Paese che ha rilasciato l’omologazione) e, per l’appunto, il numero di omologazione.