Dal primo ottobre 2025, le auto diesel omologate Euro 5 saranno soggette a nuovi divieti di circolazione in alcune delle Regioni più popolose e industrializzate del Nord Italia. Il provvedimento riguarda Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, dove le amministrazioni locali hanno deciso di vietare l’accesso alle aree urbane a queste vetture considerate ancora troppo inquinanti, nonostante siano state immatricolate tra il 2011 e il 2015.
In forma meno strutturata il blocco interesserà anche il Veneto e con l’avvicinarsi dell’autunno può estendersi ad altri territori. Il fine è abbattere i livelli di particolato PM10, NOx e altre sostanze nocive per la salute e per l’ambiente, responsabilità storicamente attribuite ai motori a gasolio.
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Come identificare un’auto diesel Euro 5
Per sapere se la propria auto rientra nella categoria delle Euro 5 bisogna consultare la carta di circolazione. Nei libretti più recenti, stampati in formato europeo A4, l’informazione è riportata nella sezione V.9, dove viene indicata la classe ambientale secondo le normative europee sulle emissioni. Nei documenti più datati bisogna leggere tra le righe del riquadro 2, dove alcune sigle come 715/2007*692/2008 identificano appunto le auto Euro 5.
Per chi preferisce uno strumento digitale, c’è il Portale dell’Automobilista, servizio online messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture: basta inserire il numero di targa per ottenere tutti i dati sull’omologazione e sul livello di emissioni. Non si tratta di un dettaglio: da questa informazione dipende la possibilità di continuare a utilizzare il proprio veicolo o l’obbligo di rivedere le proprie abitudini di mobilità.
Cosa cambia da ottobre nelle regioni coinvolte
A partire dall’autunno 2025, le limitazioni alla circolazione delle auto diesel Euro 5 saranno più severe rispetto agli anni precedenti. In Lombardia, lo stop riguarderà i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, nei principali centri urbani e nei comuni con più di 30.000 abitanti.
In Piemonte, il divieto scatterà nei mesi più freddi, tra il primo ottobre e il 15 aprile, ogni anno, dalle 8.30 alle 18.30, e riguarderà le città più popolose. L’Emilia-Romagna si muoverà con criteri simili e coinvolgerà i capoluoghi e le aree metropolitane.
Il rischio, per chi ignora queste regole è anche di tipo economico: le sanzioni amministrative possono superare i 168 euro e in caso di recidiva è prevista la sospensione della patente per un periodo compreso tra 15 e 30 giorni.
Le nuove restrizioni alla circolazione delle auto diesel Euro 5 avranno un impatto su coloro che utilizzano tutti i giorni il proprio veicolo per recarsi al lavoro o per abitudini e necessità personali. Molti pendolari saranno chiamati a costretti a rivedere le proprie abitudini di mobilità e considerare alternative come il trasporto pubblico, il carpooling o l’acquisto di un nuovo veicolo conforme alle normative ambientali più recenti. La transizione verso la normativa aggiornata comporterà quindi costi aggiuntivi e richiederà un adeguamento delle routine quotidiane.
Le opzioni disponibili per chi possiede un diesel Euro 5
I cittadini in possesso di un’auto diesel Euro 5, tutto sommato recente e ancora funzionante, si trovano davanti a un bivio. La prima possibilità è di installare il dispositivo Move-In, acronimo di Monitoraggio veicoli inquinanti. Si tratta di una sorta di scatola nera che consente di monitorare gli spostamenti del veicolo e consentire così di circolare all’interno delle zone a traffico limitato ma entro un limite massimo di chilometri annuali.
In Lombardia, ad esempio, il tetto è fissato a 10.000 km all’anno. Questa soluzione è utile per chi utilizza l’auto solo per tragitti brevi, magari durante i fine settimana o per esigenze sporadiche. Un’altra opzione è la vendita del veicolo, ma attenzione: più ci si avvicina alla data del blocco, più il valore residuo dell’auto tende a scendere. C’è ancora una domanda viva in molte regioni italiane non raggiunte dalle restrizioni e trovare un acquirente disposto a pagare un prezzo equo è ancora possibile.
Un’alternativa è l’acquisto di un’auto usata a benzina, meglio se con una classe ambientale Euro 4 o Euro 5, che al momento non rientrano nei blocchi più severi. Questa scelta permette di risparmiare rispetto all’acquisto di un’auto nuova senza le limitazioni previste per i diesel. Vale la pena precisare che il mercato dell’usato in Italia sta vivendo una fase di inflazione, anche per effetto di queste stesse misure di circolazione, che alterano la domanda e l’offerta.
Il mercato delle auto usate potrebbe subire fluttuazioni a causa delle nuove restrizioni. È verosimile credere che le auto diesel Euro 5, considerate affidabili e convenienti, registreranno una diminuzione della domanda e di conseguenza una svalutazione del loro valore residuo. Al contrario, veicoli a benzina o ibridi conformi alle normative Euro 6 diventeranno più richiesti influenzeranno i prezzi e la disponibilità sul mercato dell’usato.
Per chi ha possibilità economiche maggiori, la soluzione definitiva è cambiare l’auto ovvero acquistare per un modello omologato Euro 6 o una ibrida o un’elettrica. Le nuove auto a batteria o con motori a combustione ibrida sono escluse da qualsiasi tipo di restrizione urbana, almeno per il prossimo decennio. Ma è innegabile che questa sia una scelta costosa, e non tutti possono permettersi di affrontare un esborso immediato di diverse migliaia di euro. Oltre ai veicoli elettrici, soluzioni come l’idrogeno, i biocarburanti e i sistemi di guida autonoma potrebbero guadagnare terreno. L’innovazione tecnologica offrirà alternative sostenibili e accessibili agli automobilisti.
L’opzione del noleggio a lungo termine
Per chi cerca flessibilità, un’opzione interessante è il noleggio a lungo termine, una formula che consente di accedere a veicoli sempre aggiornati in termini di normative senza l’obsolescenza tecnologica e i costi di manutenzione imprevisti. In questo modo si può restare in regola, non impegnarsi nell’acquisto di un bene che potrebbe perdere rapidamente valore. Va da sé che si tratta di una formula adatta a chi ha esigenze di mobilità continuativa e a chi non intende mantenere lo stesso veicolo per un lungo arco temporale.
In questo contesto le aziende con flotte di veicoli diesel Euro 5 sono chiamate ad affrontare decisioni strategiche. La sostituzione dei veicoli non conformi comporta investimenti, ma è anche un’opportunità per modernizzare la flotta e ridurre l’impronta ambientale. Anche sul versante business, le imprese possono considerare il leasing o il noleggio a lungo termine di veicoli elettrici o ibridi come soluzioni più flessibili e sostenibili.