Il Comune di Milano ha esteso le limitazioni alla circolazione nell’Area B, una delle zone a traffico limitato più grandi d’Europa, vietando anche l’accesso ai veicoli diesel Euro 4. Il provvedimento rientra in un piano di politiche ambientali volto a ridurre le emissioni di CO₂ e migliorare la qualità dell’aria in una città che, come molte metropoli europee, soffre di livelli preoccupanti di inquinamento atmosferico.
Il blocco dei diesel Euro 4 a Milano segue l’esempio di altre città europee come Londra, Parigi e Berlino, che hanno introdotto restrizioni simili per ridurre l’inquinamento. Queste città hanno dimostrato che misure severe possono portare a una significativa riduzione delle emissioni, ma anche che il successo dipende dall’efficacia delle politiche di supporto, come incentivi e miglioramenti infrastrutturali.
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Area B: le regole del blocco e le deroghe per i cittadini
L’Area B, che copre circa il 72% del territorio comunale, è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, con esclusione dei giorni festivi. L’accesso è vietato ai veicoli considerati più inquinanti, e le restrizioni si sono progressivamente intensificate negli ultimi anni. Con l’ultimo aggiornamento, le auto diesel Euro 4, anche quelle dotate di filtri antiparticolato (FAP), non possono più circolare nella zona senza autorizzazioni. Deroghe come le 25 giornate di circolazione per i residenti o l’adesione al programma Move-In permettono ancora a molti veicoli di accedere in modo controllato.
Le restrizioni ai diesel Euro 4 hanno un impatto diretto sull’economia locale. Alcune attività commerciali, come quelle legate alla logistica, devono affrontare costi aggiuntivi per aggiornare i loro veicoli o adattarsi alle nuove regole. Queste misure stimolano anche la domanda di tecnologie più pulite, creando nuove opportunità di mercato per i produttori di veicoli elettrici e ibridi.
L’espansione della mobilità elettrica, vista come la principale alternativa ai motori diesel, pone una sfida infrastrutturale. Milano ha già installato numerose colonnine di ricarica, ma la domanda crescente richiederà altri investimenti per garantire un accesso adeguato e una distribuzione capillare in tutta la città.
Move-In e altre soluzioni per una mobilità responsabile
Il programma Move-In è una alternativa per chi non può rinunciare all’utilizzo di un veicolo diesel Euro 4. Grazie all’installazione di una scatola nera, i proprietari possono monitorare i chilometri percorsi, con una soglia massima di 1.800 km annui all’interno dell’Area B. Altre esenzioni sono previste per veicoli di pubblica utilità, emergenza e per il trasporto di persone disabili, previa autorizzazione del Comune.
Il programma Move-In, che utilizza una scatola nera per monitorare i chilometri percorsi dai veicoli inquinanti, rappresenta un esempio di come la tecnologia possa supportare la gestione delle politiche ambientali. Questa soluzione consente un uso controllato dei veicoli e fornisce anche dati preziosi per analizzare l’impatto delle restrizioni e ottimizzare le future decisioni politiche.
Per agevolare la sostituzione dei veicoli inquinanti, il Comune di Milano e la Regione Lombardia hanno poi introdotto incentivi economici per l’acquisto di mezzi meno impattanti. Questi bonus, cumulabili con i contributi statali, mirano a rendere più accessibili i veicoli ibridi ed elettrici, oltre a promuovere una maggiore consapevolezza sui vantaggi ambientali delle tecnologie pulite.
Verso una mobilità più sostenibile
Le restrizioni imposte dal Comune di Milano mirano a migliorare la qualità dell’aria, riducendo l’impatto delle emissioni nocive. La transizione verso una mobilità sostenibile pone questioni importanti, soprattutto per chi non può permettersi di cambiare veicolo. Programmi come Move-In e incentivi più consistenti per l’acquisto di veicoli meno inquinanti possono rappresentare una strada per bilanciare esigenze ambientali ed equità sociale, rendendo Milano un esempio virtuoso di trasformazione urbana.
Il blocco ha suscitato un acceso dibattito pubblico. Da una parte, gli ambientalisti sostengono che queste misure siano essenziali per combattere l’inquinamento, mentre dall’altra, alcune associazioni di automobilisti e consumatori ritengono che le restrizioni siano troppo penalizzanti per chi non può permettersi di cambiare veicolo. Questo dibattito evidenzia la necessità di soluzioni più equilibrate che combinino sostenibilità e inclusività.