I segnali di obbligo sono una categoria di segnali stradali che indicano ai conducenti e ai pedoni un comportamento che è obbligatorio seguire per legge in una determinata situazione. Si distinguono dai segnali di divieto (che vietano certe azioni) e da quelli di pericolo (che segnalano situazioni rischiose), perché impongono direttamente un’azione da compiere.
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Come riconoscere i segnali di obbligo
Allora, diciamolo subito: i segnali di obbligo li riconoscete a colpo d’occhio, perché hanno uno stile tutto loro.
Ecco le dritte per non sbagliarsi:
- sono tondi: quindi, appena vedete un segnale circolare, drizzate le antenne: potrebbe essere un obbligo;
- sono blu: il colore non mente. Se lo sfondo è blu, è quasi sempre un segnale che vi dice cosa dovete fare, non cosa è vietato;
- dentro ci trovate un simbolo bianco: una freccia, una bici, un pedone, un casco? Quel simbolo bianco vi dice esattamente cosa dovete fare. Non c’è da interpretare: è un ordine, punto.
Facciamo degli esempi concreti: se vedete una freccia bianca su sfondo blu, allora dovete andare in quella direzione, non si discute. C’è un simbolo di bicicletta bianco su sfondo blu? I ciclisti devono passare di lì, niente scorciatoie. Un omino che cammina, tutto bianco, sul fondo blu? Solo pedoni, e se siete in auto, state lontani.
Come comportarsi in presenza di questi cartelli
Li vedete ogni giorno, sulle strade delle vostre città, in montagna, nei pressi dei cantieri o lungo le piste ciclabili. Sono tondi, blu, con simboli bianchi ben visibili. Parliamo dei segnali di obbligo, una categoria di segnaletica che non lascia spazio a interpretazioni: quello che indicano, lo dovete fare. Senza se e senza ma.
Davanti a un segnale di obbligo, la regola è una sola: ubbidire immediatamente. Questi cartelli non vi danno un consiglio, ma vi impongono un comportamento preciso, previsto dal Codice della Strada. Se vedete, per esempio, una freccia bianca su sfondo blu che punta a destra, dovete obbligatoriamente svoltare in quella direzione. Nessuna scorciatoia, nessuna deroga. È un ordine. Stesso discorso per la pista ciclabile obbligatoria: se siete in sella a una bicicletta e trovate quel segnale, non potete proseguire sulla carreggiata, dovete spostarvi sulla pista indicata.
Questi segnali servono a mantenere l’ordine e la sicurezza sulle strade. Seguendoli, contribuite a evitare incidenti, a ridurre i rischi e a garantire una circolazione fluida. Ignorarli, oltre che pericoloso, è anche costoso: le sanzioni per il mancato rispetto dei segnali di obbligo possono essere salate e, in certi casi, accompagnate da punti tolti dalla patente.
Dove si possono incontrare
Questi sono gli scenari più plausibili dove incontrare dei segnali d’obbligo:
- vicino ai cantieri stradali: per deviare il traffico in sicurezza;
- agli incroci e nei sensi unici: per indicare la direzione obbligatoria;
- su strade di montagna o innevate: per l’obbligo di catene o pneumatici invernali;
- lungo piste ciclabili: per obbligare i ciclisti a seguire il percorso previsto;
- in aree pedonali: per separare il traffico dai pedoni;
- in presenza di ostacoli o spartitraffico: per obbligare a passare da un lato specifico;
- in zone a traffico limitato o regolamentato: per controllare flussi di veicoli o utenti.