Siamo arrivati tutti al limite, a dover sostenere una situazione che è davvero troppo difficile per privati e imprese. I costi del carburante sono alle stelle, per non parlare delle bollette di gas e elettricità. Questo è il motivo per cui oggi i benzinai sembrano molto vicini ad una decisione mai presa prima d’ora: chiudere le stazioni di rifornimento durante la notte, per risparmiare energia elettrica.
E tra l’altro questa opzione sarebbe la più ottimistica, perché ‘sul tavolo’ c’è anche la possibilità che chiudano (anche di giorno) almeno il 30% dei distributori di benzina e diesel. Cosa succederebbe con la chiusura notturna delle stazioni di servizio? Ovviamente le occasioni per fare rifornimento di carburante diventerebbero sempre meno e soprattutto, durante il giorno, potrebbero crearsi delle lunghissime code d’attesa alle pompe.
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La protesta
La chiusura totale degli impianti durante le ore notturne contempla anche lo stop del servizio self service; tutto fermo per risparmiare sui costi dell’energia elettrica che, lo sappiamo, sono diventati proibitivi per la maggior parte degli italiani. Le cose devono assolutamente cambiare, perché siamo arrivati a dover sostenere delle spese assurde.
Il vice presidente nazionale della FIGISC (la federazione italiana gestori impianti stradali carburanti di Confcommercio), Paolo Castellana, durante una manifestazione a Taranto ha parlato della possibilità di chiusura dei benzinai di notte; ancora nulla di certo, ma è un’ipotesi non così tanto lontana. Ha dichiarato: “Gli abnormi rincari delle bollette elettriche indurranno presto tutti i gestori degli impianti di carburante a chiudere il servizio notturno per non andare in perdita. Tenere aperto un impianto, con tutta l’illuminazione necessaria, a fronte di vendite pari a zero, non ha più senso”.
È certo che si tratta di una decisione drastica ma che per i benzinai più in difficoltà purtroppo è diventato l’unico modo di ‘sopravvivere’ ad una possibile chiusura totale. Le stazioni di rifornimento, tenendo sempre aperto, anche di notte, ovviamente lasciano le luci accese per 24 ore: le spese sono altissime.
Costi più che raddoppiati
Prima una stazione media di rifornimento aveva circa 2.500 euro mensili di spesa per la luce, adesso arriva a superare i 5.000 euro. I costi per i benzinai quindi sono più che raddoppiati e non si possono nemmeno scaricare sui consumatori, perché i gestori delle stazioni di rifornimento non hanno autonomia sul prezzo finale di vendita. E con la riduzione generale dei consumi, visto che chiaramente i prezzi delle bollette sono diventati proibitivi per tutte le famiglie italiane, sommata ad una diminuzione della mobilità a causa del Covid e all’aumento dei prezzi di benzina e diesel, non è difficile immaginare la gravità del problema.
Il prezzo della benzina sale nuovamente
E non è tutto purtroppo, perché il prezzo del carburante, già altissimo, continua a salire. Spesso i benzinai si ritrovano addirittura in perdita; secondo l’Osservaprezzi carburanti del MISE oggi il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è arrivato a 1,831 euro/litro, per il diesel self siamo a quota 1,707 euro/litro. Per quanto riguardi i prezzi del servito, la benzina arriva a 1,964 euro/litro e il diesel a 1,844 euro/litro. Il Gpl passa da 0,819 a 0,834 euro/litro e il metano auto tra 1,790 e 1,840.