La stagione 2026 voluta dalla FIA si preannuncia rivoluzionaria, con regolamenti che modificheranno radicalmente aerodinamica e power unit. Team e piloti dovranno adattarsi a vetture con due modalità principali di configurazione, modificabili direttamente in pista, aprendo scenari nuovi per sorpassi e strategia. Tecnici della massima categoria sottolineano il cambio di dinamiche. Vediamole nel dettaglio.
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Nuove regole e dinamiche inedite
Le monoposto 2026 non saranno necessariamente più veloci in rettilineo rispetto alle vetture attuali, ma l’ottimizzazione in curva e la gestione dei flussi energetici potrebbero modificare significativamente il modo in cui si affronta il tracciato. James Vowles, capo del reparto corse della Williams, ha spiegato che i piloti dovranno massimizzare le prestazioni dell’auto, e ciò comporterà un impegno maggiore in cabina di guida.
La gestione dell’energia diventerà determinante: nelle stesse zone di frenata si potrà caricare gran parte della batteria, per poi scaricarla in rettilineo, creando dinamiche di gara completamente diverse rispetto al 2025. Il tutto considerando che l’MGU-K potrà svolgere il suo lavoro anche in curva in determinate situazioni. Tombazis vuole la centralità del pilota e, di fatto, non ci sono dubbi che la avrà.
C’è poi Andy Cowell, CEO e team principal di Aston Martin. Il britannico ritiene che i tifosi vedranno gare con un approccio differente, dove i sorpassi non saranno più limitati ai punti tradizionali del circuito, ma potranno emergere anche in aree inedite grazie alla maggiore libertà di configurazione delle monoposto. Gli strateghi dei team dovranno quindi imparare a leggere le nuove opportunità, bilanciando conservazione dell’energia e aggressività.
Parliamo di un adattamento decisivo, specie nella fase iniziale della stagione. Steve Nielsen, amministratore delegato di Alpine, racconta che le prossime vetture non garantiranno tempi sul giro superiori rispetto al 2025: saranno più lente in curva, mentre la velocità massima in rettilineo non subirà super incrementi. Una situazione che non inficerà sullo spettacolo, ma al contrario darà vita a corse con più sorpassi e strategie calcolate.
Sorpassi e gestione energetica, il lavoro dei piloti
Come abbiamo visto, diversi tecnici concordano sul fatto che le regole 2026 offriranno nuove possibilità di sorpasso in zone tradizionalmente difficili, come chicane e curve strette, dove ora è complicato tentare manovre di attacco. Anche per questo, le vetture saranno progettate per permettere ai piloti di essere più creativi nella gestione dell’energia e nel timing relativo alle diverse manovre di sorpasso.
Si prospetta quindi un contesto decisamente più dinamico per chi guida, dovendo essere più attivi nell’interpretazione del comportamento della vettura, offrendo una certa capacità di sfruttare ogni opportunità generata dalla gestione dell’energia. Anche per questo sarà fondamentale proteggere le zone più favorevoli ai sorpassi, ma anche capire quando e dove spingere al massimo per ottenere vantaggio, bilanciando rischio e rendimento.
Sin dal primo Gran Premio della stagione, potremo assistere a diverse sorprese sotto questo punto di vista: la combinazione di nuova aerodinamica regolabile e modalità energetiche differenti, non c’è dubbio, andrà a generare scenari mai visti, aumentando il numero di duelli. L’abilità nel leggere le nuove regole sarà cruciale per chi vorrà ottenere il massimo vantaggio in pista.
Progetto di base e affidabilità
Ma non si tratta solo dei piloti. Sì, perché le abilità degli ingegneri nel mappare la pista e, al tempo stesso, capire dove si potrà fare la differenza nello “spalmare” l’energia recuperata dal moto-generatore MGU-K, risulterà un lavoro davvero complicato sul quale spendersi. Questo al netto del valore relativo al progetto delle varie scuderie. A tal proposito è bene ricordare il valore intrinseco dei propulsori.
Se da una parte la capacità di ottimizzare le risorse farà la differenza, è altrettanto piuttosto chiaro che una power unit capace di massimizzare le fasi di ricarica offrirà benefici enormi. Mercedes gode un certo favore del pronostico. Lo stesso Verstappen, non più tardi della scorsa settimana, lo ha ribadito. Tuttavia pure la Ferrari promette, con un progetto aggressivo intrapreso con la voglia di stupire gli avversari.
Al netto delle varie considerazioni, l’altra discriminante chiave riguarda l’affidabilità delle power unit turbo ibride di seconda generazione. Una tematica assolutamente da non sottovalutare, specie nel primo anno del nuovo ciclo normativo, dove problemi o rotture del propulsore peseranno — e non poco — sull’economia della campagna agonistica 2026. Insomma: ancora una volta, sempre più: ogni piccolo dettaglio farà la differenza in Formula 1.