Ferrari, caos a Maranello e accuse di irregolarità: cosa succede al team

Vettura sotto l’occhio della FIA, ulteriore dossier di Hamilton e diversi tecnici traballanti a Maranello

Foto di Zander Arcari

Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 14 Ottobre 2025 14:06

Il team di Maranello è sulla bocca di tutti e ovviamente non per cose buone. Si parla di un clima rovente nella gestione sportiva, con diversi tecnici in discussione. Nel mentre, Lewis apre l’ennesimo dossier per “spiegare” come vanno corrette diverse cose, senza dimenticare la presunta attenzione della FIA sui controlli alla Ferrari, che potrebbe essere irregolare. A questo punto urge un chiarimento sulle varie tematiche.

Il disordine in fabbrica esiste da mesi, oramai

Il Cavallino Rampante non se la sta affatto passando bene. Si racconta, in maniera insistente, di un’atmosfera terribile a Maranello. Forse i più non se n’erano accorti, ma tale scenario abita Via Abetone Inferiore 4 sin dal Gran Premio della Cina, quando le vetture furono ambedue squalificate per ragioni differenti. Ricorderemo, da una parte, il consumo extra del pattino per Lewis e, dall’altra, il sottopeso della monoposto di Charles.

Da lì parte il calvario della Rossa che, dopo il test sulle altezze da terra, ricevette la triste conferma che la SF-25 non funzionava come doveva. Ma il fatto ancora più triste riguarda il pool di tecnici diretto dall’ex Mercedes Loic Serra, che non è stato in grado di cambiare le cose. Diversi aggiornamenti hanno alzato lievemente il livello delle vetture modenesi, senza però correggere i difetti di base dell’auto.

Un handicap troppo grande, dal quale è stato impossibile scappare. Dopo Singapore la tensione è ulteriormente salita, portando a galla la forte crisi che covava sotto la cenere oramai da mesi. Togninalli sotto accusa? Lo sono quasi tutti all’interno della fabbrica, meno i piloti. E non potrebbe essere altrimenti. Non c’è nulla da stupirsi, perché nella stagione 2025 tutte le promesse roboanti restano completamente disattese.

Lewis picchia duro la Rossa con i dossier

Hamilton ha il vizietto di dire le cose come stanno. Lo sapevamo già dalle sue esperienze pregresse. Basti ricordare le ultime tre annate spese a Brackley, dove l’inglese ha criticato aspramente dapprima il progetto “zero pod”, proseguendo poi su tutta la linea per un gruppo di lavoro che non era in grado di mettere in pista una monoposto stabile. Forse ci si aspettava che in Ferrari una cosa del genere non potesse succedere.

E invece no. Il sette volte campione del mondo ha sottolineato l’inefficacia del lavoro svolto in pista nel contesto di Marina Bay. Lo ha fatto parlando principalmente della questione legata alle gomme, dopo la qualifica di Singapore. La SF-25 non ha la minima idea di come massimizzare il rendimento della mescola e Lewis non poteva non ricordarlo. E non si tratta solo di come usarla, ma bensì anche della preparazione al giro.

Accusa estesa alla scarsa attenzione della Rossa ai feedback dei piloti, sulla quale l’inglese voleva vederci chiaro. Anche per questo aveva promesso un confronto che puntualmente è arrivato negli ultimi giorni. Dossier numero 2, che ha compreso tutto questo e altre tematiche come la ristrutturazione operativa del team per svolgere in maniera corretta tutti i compiti nel weekend da parte di tutta l’organizzazione in pista.

Una situazione molto seria per il britannico, che sente la pressione del tempo sulle spalle, dopo quaranta primavere. Il tutto tenendo presente che il prossimo ciclo normativo cambierà radicalmente la storia della Formula 1, e a maggior ragione, al netto della competitività della nuova monoposto, il gruppo dovrà sapere esattamente quello che sta facendo con una cognizione di causa decisamente più alta.

L’irregolarità presunta della Ferrari non esiste

Nell’ultima settimana è pure circolata voce che la SF-25, oltre ad essere scarsa, sia pure irregolare. Si spara sulla “Croce Rossa”, insomma, niente di più facile all’interno di un panorama del genere. La storia sarebbe la seguente: Ferrari non è regolare e proprio per questo la Federazione Internazionale ha preso di mira il team di Maranello, bersagliandolo con assidui controlli. Una situazione del tutto fuorviante.

In passato, quando era entrata in vigore la direttiva tecnica sulle ali flessibili, era arrivato un controllo a sorpresa prima della qualifica del Gran Premio di Spagna, così come una visita dell’organo legislativo nella fabbrica i giorni seguenti. Nulla che non succeda ogni anno, specie ai top team. Che poi il discorso è presto smontato: quando si cerca di fare i furbi restando regolari, di solito la monoposto va forte e si gioca qualcosa.

Contesto esattamente contrario al rendimento della SF-25, che non ne azzecca una da tutto il mondiale. E se non bastasse, la Federazione Internazionale ha sempre emesso documentazioni dopo i controlli alle vetture trovando tutto in regola. Quando non è stato così, sono arrivate le penalità suddette della Cina. Ci mancherebbe pure che, oltre che scarsa, la Ferrari avesse costruito un’auto che non rispetta le regole.