Ferrari poteva fare la pole position al Gran Premio di Monaco. Proprio per questo Leclerc era piuttosto arrabbiato al termine della Q3. Un’occasione persa che pesa, pensando al tracciato monegasco, che non consente di superare facilmente alla domenica. Non si può affatto criticare il team di Maranello, capace di mettere in pista una vettura molto competitiva, minimizzando i diversi difetti del progetto 677.
Indice
Ferrari, il retrotreno funziona molto bene a Monaco
Ma la sospensione posteriore non era uno dei problemi principali della Ferrari? Un quesito sul quale possiamo spendere due parole. In molti lo hanno sostenuto nelle ultime settimane, sebbene, osservando i riscontri dei micro-settori e analizzando con cura i vari contesti competitivi, si potesse già capire che lo schema push-rod al retrotreno non fosse la causa di tutti i mali.
Inoltre lo stesso Lewis Hamilton e poi a ruota Frederic Vasseur, il team principal del Cavallino Rampante, si erano incaricati di smentire questa notizia. Oggi, 24 maggio 2025, a Monaco, abbiamo ricevuto un’altra smentita a tal proposito. Basta osservare il riscontro del secondo settore, dove la SF-25 numero 16, sebbene abbia perso la pole, fa segnare il miglior tempo battendo pure la super McLaren.
Il posteriore della Rossa non funziona affatto male. Al contrario, trazione e meccanica hanno offerto davvero ottime prestazioni. Se proprio vogliamo trovare un piccolo difettuccio sulla SF-25 versione monegasca, è semmai l’avantreno che non è stato all’altezza delle vetture di Woking. Per intenderci: il front end si è comportato bene ma non riesce a produrre le stesse prestazioni solide di quello targato MCL39.
Per il resto, possiamo dire che la grande frustrazione di Leclerc è ampiamente comprensibile. Sa che la vettura italiana non ha un tasso tecnico che gli permette di lottare per la vittoria. Ecco perché prendere la pole poteva valere la vittoria. Il primo tentativo non è andato come atteso e questo ha innervosito Leclerc. Poi il traffico e una concentrazione mentale imperfetta hanno fatto il resto.
Vasseur capisce Leclerc
Charles non è sicuro che la Rossa abbia fatto un passo avanti, piuttosto è convinto che la particolarità della pista abbia aiutato. Idem per l’ottimo lavoro svolto sulla messa a punto della vettura, in grado di ottimizzare le performance e, al medesimo tempo, minimizzare i difetti della SF-25. Un progetto ben al di sotto delle aspettative, purtroppo. Un buon secondo posto, che però non soddisfa affatto.
Anche Vasseur ha commentato le qualifiche del Gran Premio di Monaco. Tra le varie considerazioni, spicca una su tutte, che riguarda la reazione di Charles al termine della Q3. Il francese racconta che sarebbe piuttosto preoccupato se Leclerc non fosse deluso dal risultato e contento per la prima fila. E d’altronde, come dargli torto quando accarezzi l’obiettivo ma non riesci a stringerlo tra le mani.
Penalità Hamilton di 3 posizioni
L’altra questione interessante riguarda la penalità. Abbiamo visto molto fermento nel paddock, e dopo l’intervista con le televisioni Vasseur si è recato a parlare con la FIA. L’investigazione per il supposto impeding di Hamilton non va giù al team italiano che lo ritiene ingiusto. Fred ne parla ricordando che lo stesso Lewis è andato a muro per il traffico di Antonelli e Ocon che di fatto non sono stati investigati.
Sebbene il transalpino fosse piuttosto sicuro che l’investigazione ai danni del britannico potesse essere archiviata con un nulla di fatto, la Federazione Internazionale non la pensa uguale. Di seguito le motivazioni dell’organo legislativo:
“I commissari hanno ascoltato il pilota della vettura 44 (Lewis Hamilton), il pilota della vettura 1 (Max Verstappen) e i rappresentanti dei rispettivi team. Hanno inoltre analizzato i dati del sistema di posizionamento, i filmati, i tempi sul giro, la telemetria, le comunicazioni radio e le immagini on-board.
La vettura 44 si trovava in un giro lento ed era fuori traiettoria all’approccio di curva 2, mentre la vettura 1 stava completando un giro veloce e si stava avvicinando rapidamente. Il team ha inizialmente avvertito il pilota della vettura 44 del giro veloce in arrivo, ma successivamente ha comunicato che la vettura 1 stava “rallentando”, informazione errata, poiché la vettura 1 era ancora impegnata in un giro lanciato.
A seguito di quel messaggio, il pilota della vettura 44 ha accelerato e si è spostato sulla traiettoria ideale proprio all’ingresso di curva 3, costringendo la vettura 1 a deviare dalla propria linea abituale e interrompere il tentativo di giro veloce. Dall’analisi dei giri precedenti è risultato evidente che la vettura 44 si era inserita nella traiettoria tipicamente utilizzata dalla vettura 1, ostacolandola in modo chiaro.
Il pilota della vettura 44 ha espresso disappunto per l’informazione errata ricevuta dal team, e ha riconosciuto che ciò ha contribuito all’incidente. Tuttavia, come già stabilito in casi analoghi, la comunicazione sbagliata da parte del muretto non costituisce una circostanza attenuante.
Pertanto, viene comminata la penalità standard per questo tipo di infrazione: retrocessione di 3 posizioni in griglia”.