Il prossimo weekend la F1 approda in Spagna per uno degli appuntamenti più iconici e tecnici dell’intero calendario: il GP di Barcellona. Ufficialmente “Formula 1 Aramco Gran Premio de Espana 2025“, la gara si disputa sul Circuit de Barcelona-Catalunya, un tracciato che non è soltanto una tappa del campionato, ma un laboratorio per team e piloti. Situato a Montmeló, a pochi chilometri dalla capitale catalana, il circuito è stato per anni banco di prova prediletto per i test pre-stagionali e continua a essere punto di riferimento per l’equilibrio tecnico delle monoposto.
Indice
La storia del circuito
Inaugurato nel 1991, il Circuit de Barcelona-Catalunya ha preso il posto del circuito cittadino di Jerez de la Frontera come sede permanente del GP di Spagna. Il primo vincitore fu Nigel Mansell su Williams, in una gara memorabile contraddistinta da un duello ruota a ruota sotto la pioggia con Ayrton Senna. Da allora, il circuito ha visto trionfare tutti i grandi nomi della F1 moderna: da Michael Schumacher a Fernando Alonso, da Lewis Hamilton a Max Verstappen, che proprio qui, nel 2016, conquistò la sua prima vittoria in carriera a soli 18 anni.
Negli anni, il layout del tracciato ha subito modifiche, in particolare nel settore finale, dove è stata rimossa la chicane lenta prima dell’ultima curva, restituendo un passaggio ad alta velocità in nome dello spettacolo. L’attuale configurazione è composta da 14 curve, 8 a destra e 6 a sinistra su 4.657 km da percorrere in 66 giri, con un mix di sezioni veloci, curve medie e lente.
Amore e odio
Il circuito catalano ha una doppia anima. Da un lato è molto apprezzato per la completezza tecnica, che permette di valutare aerodinamica, meccanica e gestione gomme. Dall’altro, è spesso criticato per la scarsa spettacolarità delle gare, dovuta alla difficoltà di sorpasso, nonostante l’ampio rettilineo principale e le zone DRS. Per anni è stato il luogo dove le gerarchie viste nei test venivano confermate o smentite. È anche un circuito di casa per molti team europei, che qui portano i primi pacchetti evolutivi significativi della stagione. E per i piloti spagnoli, come Carlos Sainz o Fernando Alonso, vincere a Barcellona vale il doppio.
Il circuito
Quella di Barcellona-Catalogna è una delle piste più complete, non è un caso che uno dei luoghi comuni più usati è che chi va forte qui va forte ovunque.
Primo Settore: velocità e precisione
Dalla griglia si scatta lungo il rettilineo principale che è uno dei più lunghi del calendario. In questo punto si superano i 300 km/h per arrivare alla Curva 1, un destra secco da terza marcia. La frenata a seguire è estrama, si passa da oltre 320 a 100 km/h in meno di cento metri. Subito dopo, Curva 2, una sinistra in appoggio dove la trazione è tutto e dove serve uscire puliti per affrontare il primo vero curvone: la Curva 3, una lunga piega a destra da percorrere a massima velocità, un punto dove l’aerodinamica è fondamentale.
Secondo Settore: il cuore tecnico
Freno duro per Curva 4 meglio nota come “Repsol”, un’altra destra ampia in salita dove pochi centimetri fanno la differenza. Ci si sposta verso sinistra per poi affrontare la doppia Curva 5-6, lente e tecniche. È qui che il pilota deve governare lo sterzo dosando la trazione con attenzione. In uscita, si va verso la Curva 7 e 8, un cambio di direzione velocissimo in discesa, quasi cieco, dove è facile esagerare con i cordoli. Basta un millimetro di troppo e i piloti possono ritrovarsi fuori traiettoria. Curva 9 arriva in piena accelerazione, un curvone destro dove in teoria non si frena e spinge verso il terzo settore, uno dei più discussi della pista. Nel rettilineo che anticipa la Curva 9, la prima zona DRS.
Terzo Settore: il punto dove si decide il giro
Entrando nel terzo settore, la pista cambia pelle. Da alta velocità a trazione e precisione. La Curva 10 meglio nota come “La Caixa” è stata modificata più volte. Una staccata in discesa a sinistra, dove la frenata in appoggio mette sotto pressione il bilanciamento vettura. Poi la Curva 11, un’accelerazione delicata verso la Curva 12, un’altra lunga curva a destra dove il degrado gomme può farsi sentire. A seguire Curva 13 e poi la seconda e ultima zona DRS fino a entrare in Curva 14, un tornante in salita che immette sul rettilineo finale.
Curiosità
Il GP di Spagna 2025 è giunto alla sua cinquantacinquesima edizione, 34 le edizioni già corse a Barcellona. Arriva in un momento cruciale della stagione, nel cuore del calendario europeo. I team iniziano a consolidare o correggere i concetti aerodinamici sviluppati durante l’inverno. Quest’anno ci sarà l’entrata in vigore di una direttiva tecnica della FIA sulla flessibilità delle ali che potrebbe anche avere un effetto sulle prestazioni delle monoposto.
Occhi puntati su Red Bull, che nelle ultime tre edizioni ha dominato con Verstappen, ma anche su Ferrari e Mercedes, che devono dare svolte importanti alla loro stagione. Da non sottovalutare la McLaren e l’Aston Martin, che conoscono bene il tracciato e potrebbero inserirsi nella lotta al podio. Fernando Alonso ha ottenuto 7 podi e 2 vittorie oltre a essere anche l’ambasciatore ufficiale della pista.
Il giro più veloce appartiene a Max Verstappen che, nel 2023 su Red Bull, fermò il cronometrò sull’1,16:330. I team sono consapevoli di dover effettuare un doppio pit-stop e che l’ingresso sul rettilineo dei box è uno dei più lunghi della stagione.
Altri numeri
Michael Schumacher e Lewis Hamilton sono i piloti che hanno ottenuto più successi (6). Schumacher è primo come numero di pole position (7) davanti ad Hamilton (6) mentre i due sono ancora una volta al comando della classifica dei piazzamenti sul podio con 12 a testa.
La Ferrari ha vinto 8 volte su questa pista, l’ultima risale al 2013 con Alonso. Due piloti hanno ottenuto il loro primo successo a Montmeló: Pastor Maldonado (2012) e come già accennato, Max Verstappen (2016).
Il futuro
Il GP di Barcellona non è mai “solo” una gara. È il barometro tecnico della F1 moderna. È il circuito dove ingegneri, meccanici e piloti vengono messi alla prova su ogni fronte. Dal gennaio 2025, Fira de Barcelona, una delle più importanti organizzazioni fieristiche in Europa, gestisce questa infrastruttura, che è di proprietà del governo catalano, della RACC e del Consiglio comunale di Montmelò, attraverso la sua società Fira Circuit SL.
Circuit de Barcelona-Catalunya ha un contratto con la F1 fino al 2026 e il suo rinnovo è attualmente in fase di negoziazione. Da segnalare che Madrid si è dichiarata pronta a appropriarsi della sede dei futuri GP di Spagna.
Nel frattempo è in corso una nuova fase di trasformazione del circuito volta a rafforzare le sue possibilità. L’obiettivo è quello di ottimizzare il funzionamento non solo per eventi automobilistici e di diventare la pista più moderna d’Europa.