Nel prossimo GP di Spagna, in programma sul circuito del Montmeló, Lewis Hamilton avrà tra le mani non solo il volante della sua Ferrari, ma un’occasione per entrare nella storia del circuito di F1. Vincendo il GP, il sette volte campione del mondo britannico potrebbe superare Michael Schumacher nel numero di vittorie conquistate portando a sette i suoi trionfi al Circuit de Barcelona-Catalunya. Come se non bastasse, Hamilton potrebbe anche raggiungerlo a quota 7 pole position in terra catalana.
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Un confronto tra giganti
Michael Schumacher e Lewis Hamilton sono tra i due volti più emblematici dell’era moderna della F1. Il tedesco, protagonista assoluto degli anni Duemila con la Ferrari, ha stabilito record che sembravano irraggiungibili. Il britannico, figlio del progetto Mercedes e ora anche lui alla Ferrari, li ha lentamente inseguiti, affiancati, e in molti casi superati.
Ad oggi, Hamilton vanta 103 vittorie in carriera, il numero più alto nella storia della F1, contro le 91 di Schumacher. Ma nel dettaglio delle prestazioni su uno stesso circuito, i numeri tornano a rincorrersi. A Barcellona, entrambi hanno trionfato sei volte. Una nuova vittoria del britannico romperebbe l’equilibrio e aggiungerebbe un’altra tacca a favore del pilota di Maranello in una sfida a distanza che affascina milioni di tifosi da oltre due decenni.
Il dominio catalano
Hamilton ha vinto per la prima volta in Spagna nel 2014, anno d’inizio dell’era ibrida e del dominio Mercedes. Poi ha trionfato nel 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Sei successi, tutti firmati con la stella a tre punte, che testimoniano la sua superiorità tecnica, ma anche una costanza impressionante.
Barcellona è una pista che mette alla prova ogni aspetto della monoposto: bilanciamento, trazione, aerodinamica, consumo gomme. E Hamilton, quando ha tra le mani il mezzo giusto, sa essere perfetto. Inoltre è da considerare che il britannico conosce bene ogni centimetro del Circuit de Barcelona-Catalunya. È un tracciato tecnico, completo, in passato teatro di test invernali, e proprio per questo capace di esaltare la qualità pura del pilota oltre alla bontà della macchina. Il successo qui non è mai banale.
Degno di nota il fatto che le statistiche di questa pista non sorridono solo a Hamilton ma anche alla Scuderia Ferrari che vanta il record di podi, con 25, quello di punti con 431 e quello dei giri al comando con 603.
Le pole position
Già delle qualifiche, Hamilton può fare la storia. Attualmente, il britannico ha ottenuto 6 pole position a Barcellona, una in meno di Schumacher. Una pole position al sabato significherebbe raggiungere il tedesco anche in questo primato, confermando la sua straordinaria capacità sul giro secco. Un’abilità che ha segnato profondamente la carriera di entrambi.
Se Schumacher era noto per i suoi giri veloci in condizioni-limite, Hamilton ha portato questa qualità nell’era moderna, dominando spesso le sessioni di qualifica con distacchi abissali, anche rispetto ai compagni di squadra. Fatto che si ripresenta se si guarda la classifica generale delle pole, dove da tempo il britannico è già saldamente in testa.
Rincorsa difficile, non impossibile
La stagione 2025 non è iniziata nel migliore dei modi per Hamilton e la Ferrari. Il progetto della SF-25 si è dimostrato fin qui non all’altezza dei team di testa. Tuttavia, Barcellona potrebbe rappresentare una svolta. Tradizionalmente, è il weekend dove i team portano importanti aggiornamenti aerodinamici.
Hamilton dal canto suo ha sempre dimostrato di poter fare la differenza anche in condizioni non ideali. La gestione delle gomme, la lettura della gara, il controllo mentale, sono tutte qualità che a Barcellona possono pesare più del puro cronometro. Il meteo potrebbe giocare un ruolo chiave, così come la strategia. In un contesto così complesso, Hamilton può contare su una lunga esperienza e su una voglia di riscatto che non ha mai perso smalto.
L’eredità di un’epoca
Parlare di Hamilton contro Schumacher non è solo una questione di numeri, ma anche di confronto generazionale, stilistico, quasi filosofico. Schumacher era l’emblema della determinazione tedesca, del lavoro ossessivo in Ferrari, del talento trasformato in macchina da guerra. Hamilton ha incarnato una nuova generazione: inclusiva, globale, tecnologica, dove il pilota è anche brand, simbolo e attivista.
Eppure, alla radice, c’è la stessa ambizione feroce. Entrambi hanno dominato le rispettive ere e, soprattutto, hanno trasformato le loro squadre. Schumacher ha ricostruito la Ferrari. Hamilton ha contribuito a rendere Mercedes un’icona assoluta della F1 e vuole ripetersi con il Cavallino. Le loro statistiche raccontano storie di dominio, ma anche di adattamento, resilienza e fame di vittorie.
Effetto Montmeló
Il pubblico spagnolo è appassionato, caloroso, e nonostante la Ferrari, Fernando Alonso o Carlos Sainz siano al centro dell’attenzione, il rispetto per Hamilton è profondo. Negli anni, Lewis ha costruito con Barcellona un rapporto di stima reciproca. Ogni suo trionfo qui è stato festeggiato con la consapevolezza di essere parte di una pagina di storia. Quest’anno, se dovesse riuscire a vincere ancora, la tribuna principale festeggerebbe comunque. Perché certe imprese vanno oltre i colori o le bandiere. Sono pura F1.
Con il passaggio in Ferrari, Hamilton vive questa stagione con uno spirito particolare. Ogni gara è un ricordo con la Mercedes, ma anche un’opportunità di lasciare un’ultima impronta. E quale posto migliore di Barcellona per farlo, su una pista che ha segnato tanti suoi momenti di gloria? Nel paddock, l’aria è già densa di tensione. Gli occhi sono tutti su Lewis. Perché quando la storia chiama, lui risponde.
Il futuro è adesso
Il GP di Spagna 2025 potrebbe non essere solo un’altra tappa del mondiale. Potrebbe diventare il palcoscenico in cui Lewis Hamilton riscrive ancora una volta la storia della F1, superando Michael Schumacher a bordo di una Ferrari. Tra numeri, emozioni e leggenda, Montmeló è pronto a vivere un weekend che potrebbe rimanere nella memoria del motorsport per sempre.
Farlo proprio a 40 anni al volante della Rossa, nel cuore dell’Europa motoristica, aggiungerebbe una dimensione epica all’impresa. A Barcellona, pista che premia i migliori, l’inglese può regalare alla Ferrari una pagina indimenticabile e riaprire i giochi per il 2025. Gli occhi del mondo saranno puntati su di lui, mentre il Cavallino cerca riscatto dopo mesi difficili. Non sarà solo una corsa: sarà un duello tra passato e presente, tra icone, con il futuro a un passo dal compiersi.