La Federazione Internazionale ha introdotto la direttiva tecnica TD018. Una mossa per stabilizzare la flessione delle ali e non permettere ai team di utilizzare un’aeroelasticità eccessiva sulle ali. Analizzando i dati del venerdì spagnolo non pare che nulla sia cambiato. McLaren mostra la medesima solidità, mentre Ferrari soffre i soliti problemi legati alla tendenza cronica al sottosterzo che sfociano in diverse criticità.
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L’esperimento della Ferrari
Ieri pomeriggio, nella seconda sessione di prove libere, un commento sul canale della numero 44 ha fatto parecchio discutere. Lewis si è aperto in radio e il suo messaggio è stato perentorio: “la macchina è inguidabile”. Un commento duro ma veritiero. La SF-25 continua a mostrare la solita carenza di rotazione. Il limite è piuttosto pesante, in quanto non consente ai ferraristi di trovare una fase di inserimento ottimale.
A tal proposito serve un chiarimento, per capire il commento di Lewis travisato da molti. Anzitutto una piccola premessa legata al britannico. Hamilton, nella conferenza stampa del giovedì, è stato piuttosto chiaro. Il talento di Stevenage ha candidamente ammesso le diverse discussioni con il suo ingegnere di pista. Parliamo di Riccardo Adami, sul quale le elucubrazioni si sprecano nelle ultime settimane.
L’ex pilota Mercedes ha tenuto a precisare un fatto: il rapporto con Riccardo è molto solido. I due si confrontano spesso in maniera dura, ma fa parte del gioco. Nulla di diverso da quello che succede tra Verstappen e Lambiase, per esempio, al quale la Formula Uno è oramai abituata da anni. Non è vero che Lewis si trova male con Adami e vorrebbe cambiare ingegnere: balle messe in rete per fare click.
Fatto sta che l’inglese non è contento della SF-25. Soffre parecchio, più di Charles. Sta cercando di migliorare e gradualmente sta percorrendo la curva di apprendimento per portarsi a livello del compagno di squadra. Il commento radio di ieri ha fatto storcere nuovamente il naso a molti tifosi. Uno scenario che però va contestualizzato e spiegato per capire le ragioni che hanno spinto l’inglese a parlare in questo modo.
Lewis e il commento incriminato
La nuova ala anteriore della Ferrari non è un semplice adattamento alla direttiva tecnica. C’è pure un altro scopo importante che deriva dalle modifiche apportate nella congiunzione tra i flap e gli endplate: allargare la finestra operativa della monoposto. Una mossa che Red Bull ha già fatto e su cui il team di Maranello sta ancora lavorando. D’altra parte, avere a disposizione più spazio di manovra sul setup era fondamentale per la SF-25.
Proprio per tale ragione, nella giornata di ieri, il team italiano ha utilizzato degli assetti estremi per spingersi ai confini della messa a punto. L’obiettivo era quello di trovare i confini del setup, per capire sin dove ci si poteva spingere. Delimitare i contorni dell’assetto, insomma. Era pertanto necessario portare al limite la vettura, per scoprire se il range di funzionamento dell’auto si era effettivamente allargato.
Ecco perché Lewis Hamilton ha definito inguidabile l’auto in un momento dato, quando appunto Ferrari si è spinta probabilmente oltre. Era un feedback atteso e non una critica buttata per aria perché la Rossa si è improvvisamente persa nel suo programma di lavoro. Oggi, con le informazioni processate al simulatore, andrà in onda il solito fine tuning per trovare l’equilibrio corretto con il giusto compromesso. Resta da capire se l’esperimento andrà a buon fine: su questo solo la pista saprà fornirci la risposta corretta già a partire dalle Fp3.