Da quando Bagnaia è stato selezionato dalla Casa di Borgo Panigale per guidare una Desmosedici ufficiale in MotoGP non c’è mai stato un periodo più complesso. Successo a parte di Austin, complice la caduta di Marc Marquez, il torinese ha sofferto tantissimo nel 2025. La fase prestagionale aveva già creato i primi allarmismi al muretto del team factory. Pecco, sin dai primi giorni in sella alla GP25, non avvertiva lo stesso feeling che aveva con la moto dello scorso anno. Nonostante il titolo perso al fotofinish con Jorge Martin, l’italiano era stato capace di vincere in 11 occasioni, entrando in una ristretta élite di leggende del Motomondiale.
Tutto lasciava presagire un testa a testa con il nuovo compagno di squadra spagnolo. Accolto come un salvatore, Marc ha ricambiato la fiducia con un ruolino di marcia stupefacente. Il catalano ha tagliato il traguardo in prima posizione in tre delle prime quattro uscite stagionali. Ha trionfato in tutte le Sprint Race corse, a eccezione della tappa di Silverstone, dove si è dovuto accontentare del secondo posto alle spalle di suo fratello Alex. La pressione è cresciuta a dismisura nel box di Bagnaia. Non solo Marc si è preso la testa della classifica e la leadership del team, ma anche Alex Marquez del team satellite Gresini Racing ha inanellato risultati migliori, issandosi al secondo posto della graduatoria.
Indice
Bagnaia in crisi tecnica e psicologica
Dopo la caduta in Gran Bretagna, il torinese è scivolato a -48 da Alex Marquez. Per agguantarlo avrebbe bisogno di un rimonta di ben 72 punti. Nella sua analisi sui social network, Luigi Dall’Igna è partito dalle statistiche storiche della tappa inglese. Negli ultimi 11 anni ci sono stati 11 vincitori diversi. Silverstone è una tappa ostica e che mette a dura prova i piloti. Tra ritiri, problemi tecnici e ripartenze, alla fine, la Rossa ha strappato un terzo posto sudatissimo con Marc Marquez. Il colpo di scena principale è stato il ritiro del leader del GP Fabio Quartararo a causa di un problema tecnico all’abbassatore.
Senza il DNF dell’asso francese probabilmente la Ducati avrebbe chiuso alla spalle di Yamaha, Aprilia e Honda. Il progettista veneto della Casa di Borgo Panigale ha ammesso che quello britannico è stato un weekend al di sotto delle aspettative. Senza la bandiera rossa, sventolata per un crash tra Franco Morbidelli e Aleix Espargaró, che ha generato la fuoriuscita di olio sulla pista, il numero 93 avrebbe rischiato di concludere a 0 punti a causa di una caduta al secondo giro. Nella ripartenza lo spagnolo è stato più cauto, mentre Pecco si è steso al suolo.
Il commento amaro di Dall’Igna
“Per noi è stata una domenica piuttosto complicata, insolita, sicuramente non brillante e sottotono. Resta comunque una preziosa prova quella di Marc, in difficoltà ma ugualmente protagonista di un recupero che lo ha portato a un bel terzo posto che oggi vale tanto considerato anche la fortuna di aver usufruito di una seconda partenza dopo la scivolata iniziale. In ogni caso è stata una rimonta pregevole, per niente scontata né tanto meno facile, in cui ha messo la determinazione del veterano e la caparbietà di un esordiente“, ha affermato il direttore tecnico della Ducati.
“Vi sono sicuramente dati, dinamiche e situazioni che dovremo analizzare in modo approfondito, non è una frase fatta, a cominciare dal momento difficile di Pecco che oggi ha vissuto un’altra domenica negativa e, diciamolo, anche sfortunata visto il promettente avvio di gara. Nessuna giustificazione, ognuno deve fare la sua parte e tutti devono sentirsi responsabili: lavorare assieme per risolvere e migliorare, sentirsi Squadra nella consapevolezza della propria forza con l’umiltà di sempre. Sono sicuro che non potrà che farci bene aver lottato nel gruppo contro avversari ritornati competitivi e oramai pronti a essere nuovamente protagonisti, con merito“, ha concluso Dall’Igna in merito all’ennesima performance deludente di Bagnaia.