Alfa Romeo: la sorte del motore endotermico è segnata

Il CEO Jean-Philippe Imparato torna a parlare dei piani futuri del Biscione: il brand produrrà solo vetture 100% elettriche

Come abbiamo visto nelle scorse settimane, finalmente la nuova Alfa Romeo Tonale è realtà. Il SUV tanto atteso arriverà presto sul mercato automobilistico, come promesso dal Biscione. E in occasione di una visita organizzata allo stabilimento di Pomigliano d’Arco, il CEO Imparato ha parlato dei piani futuri del brand.

Ha ribadito che, nei prossimi anni, assisteremo alla totale trasformazione di Alfa Romeo in un brand completamente elettrico, molto probabilmente già entro il 2027. Secondo quanto dichiarato dal numero uno di Alfa comunque: “La sorte dei motori endotermici è segnata”. La Casa non ha intenzione di andare sviluppare un propulsore termico che soddisfi le future normative Euro 7, gli investimenti necessari sarebbero enormi.

Gli obiettivi di Alfa Romeo

In Casa Alfa Romeo serviranno nuove tecnologie con cui poter considerare l’auto elettrica “come un modello di sostituzione di quella termica a parità di funzionalità e di comodità d’uso per l’utente, sia a livello di autonomia, sia di velocità di ricarica”. È chiaro che Jean-Philippe Imparato, però, ha bisogno di un aiuto anche da parte della politica. E non chiede incentivi, ma colonnine di ricarica. Se la produzione sarà totalmente concentrata sulle vetture elettriche, le infrastrutture non possono essere così carenti.

Per quanto riguarda le vendite, il CEO si dichiara soddisfatto dei numeri dello scorso anno, con 56.000 immatricolazioni, nonostante la crisi del settore automotive e la cessata produzione della Giulietta, che non avrà un’erede. Il manager ha spiegato: “Alfa Romeo ha fatto bene nel 2021 e il nostro obiettivo è raddoppiare nel 2022. Finora possiamo parlare di un buon primo trimestre per il brand”. E aggiunge: “Non mi interessa produrre macchine per i parcheggi degli stabilimenti, al massimo aggiungerei un 10% di demo car a quanto è già venduto: fabbricare 100 o 200 mila vetture cambia poco in un gruppo da 6 o 7 milioni di auto l’anno, quello che conta è la creazione di valore”.

Il global premium brand di Stellantis

Il CEO Imparato aggiunge: “In un futuro ragionevole Alfa Romeo può arrivare a vendere 80-100 mila auto all’anno, anche se Stellantis non ha bisogno dei volumi di Alfa ma della sua qualità, del valore del suo marchio. Il mio obiettivo è crescere tutti gli anni in qualità, redditività e quote di mercato. La prima missione era tornare al profitto e lo abbiamo fatto, la seconda – ora – è lo sviluppo e alla fine del 2024 Alfa Romeo è salvata. Noi vogliamo essere il global premium brand di Stellantis”.

A Pomigliano verranno prodotte circa 700 vetture al giorno. Secondo il responsabile dello stabilimento, Alessio Leonardi, ci sono “buone prospettive” occupazionali. Il lancio commerciale del SUV Alfa Romeo Tonale, che inizierà dalla prima settimana di giugno, sarà nei cinque maggiori Paesi europei e per la fine dell’anno ne interesserà 31.

Tonale è di fondamentale importanza per il marchio Alfa Romeo, ed è rappresentata da una scelta strategica precisa del Gruppo Stellantis. Secondo il CEO, il SUV “è protetto a livello aziendale dalla crisi dei chip”.La carenza di semiconduttori non incide sul progetto Tonale al momento. Stiamo fronteggiando la situazione come gruppo”, ha aggiunto Leonardi. Stellantis ha grandi obiettivi per il futuro e, oltre ad Alfa Romeo, non dimentichiamo gli altri brand che ne fanno parte. Primo su tutti Fiat, la cui Panda per la prima volta dirà addio all’Italia, come abbiam visto proprio poche ore fa.