Tante le difficoltà per le automobili alimentate a diesel, il mercato dell’usato in particolare continua ad essere rivalutato.
L’alimentazione a gasolio deve fare i conti con il dieselgate, con il calo delle vendite, con i nuovi blocchi alla circolazione approvati nelle regioni padane, che limitano l’utilizzo delle Euro 3. Nonostante ciò, continuiamo a vedere questa tipologia di vetture sul mercato e anche l’usato sopravvive, e apparentemente molto bene. Infatti, secondo i dati registrati, da gennaio a settembre 2018, le vendite delle auto diesel usate sono aumentate del 3% in Europa e più del 6% in Italia, rispetto all’anno precedente.
Le normative sulle emissioni sono differenti a seconda delle diverse città e regioni italiane, per questo motivo non si può parlare di una situazione omogenea in tutto il territorio nazionale, anzi. Ed è proprio la disomogeneità, secondo quanto afferma anche BCA Italia, che genera nuovi flussi di mercato che provengono dalle città, dove aumentano i divieti, alla provincia e da nord a sud, verso le aree dove il diesel usato è ancora la miglior scelta per quanto riguarda il rapporto tra i costi e i benefici apportati. E i dati delle aste confermano questo trend, lo stesso che si verifica anche a livello globale.
In Germania, città e Land si scontrano per le restrizioni future alla circolazione e da lì molte auto diesel si stanno spostando verso l’Est Europa, soprattutto in quei Paesi dove le immatricolazioni sono in continua crescita, come in Polonia, in Croazia o in Lituania; i valori residui continuano ad essere stabili grazie proprio a queste nuove rotte del commercio.
Il vantaggio dell’utilizzo di internet ai giorni d’oggi si evidenzia nell’opportunità di portare il diesel nelle zone in cui è ancora richiesto e andare a cercare invece dove lo è meno. Un discorso valido sia per i professionisti che lavorano nell’ambito della compravendita che per i privati. Questi ultimi devono spaziare sul web per cercare l’affare sui siti di e-commerce, gli esperti invece preferirebbero le aste online, che sono sicuramente il migliore strumento b2b. Secondo i dati, le vendite dall’Europa all’estero rappresentano circa il 40% delle aste, in Italia l’export è cresciuto, nei primi nove mesi dell’anno, del 56% rispetto al 2017.