Si è conclusa la raccolta di adesioni per la Class Action italiana nei confronti della Fiat, ‘colpevole’ di aver diffuso dati non veritieri sui consumi della Panda 3a serie 1.2 benzina 51 KW. Alla fine sono state ben 21.031 le adesioni formali raccolte da Altroconsumo.it per l’azione legale ammessa dal Tribunale di Torino e depositata presso la cancelleria torinese nei giorni scorsi.
Secondo i test di laboratorio condotti dall’ICCT, l’International Council on Clean Transportation, il modello di Panda in questione avrebbe svelato consumi di circa il 20% superiori a quelli dichiarati dalla Fiat.
Così nel settembre 2014 Altroconsumo aveva diffidato Fiat (oltre che Volkswagen per la vicenda Golf) e aveva chiesto la sospensione delle pratiche commerciali che riportavano i dati errati.
Ricevuta una controdiffida, l’associazione ha deciso di promuovere la Class Action contro FCA, e lo scorso 24 febbraio l’atto di citazione per chiedere alla Fiat il risarcimento danni è stato depositato presso il Tribunale competente di Torino.
Proprio nell’atto di citazione è stato quantificato il risarcimento in proporzione ai sopracitati consumi ‘truccati’: ipotizzando una percorrenza annua di 15.000 km, la somma che spetterebbe a tutti i possessori delle Fiat Panda in questione e che hanno aderito alla class action ammonterebbe a 239 euro.
Per chi invece non è riuscito ad aderire in tempo alla raccolta adesioni promossa da Altroconsumo.it c’è comunque un’altra possibilità di far valere i propri diritti, ovvero inviando una richiesta di risarcimento via raccomandata a/r direttamente alla Fiat.