
Le auto vendute in Italia a febbraio 2022 sono state in tutto 110.869, il 22,6% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La situazione economica del nostro Paese continua a preoccupare gli attori del mercato automobilistico, servono degli aiuti per risollevare un comparto colpito da una crisi che dura ormai da due anni.
Dall’inizio dell’anno sono state immatricolate 218.716 vetture nuove in Italia, con un calo del 21,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono i dati ufficiali forniti dal Ministero dei Trasporti e riportati da ANSA.
I fattori che determinano la crisi
È certo che lo scontro tra Russia e Ucraina peggiora la situazione, oltretutto l’Italia è ancora in attesa degli incentivi: sono in arrivo 700 milioni di euro di fondi destinati ai bonus auto e all’industria automobilistica. Secondo il Centro Studi Promotor: “L'unico contributo positivo che in questo momento si può avere è l'adozione immediata del provvedimento per gli incentivi al settore. Lo stanziamento di un miliardo all'anno annunciato per il 2022 rischia di essere insufficiente se questa cifra, come sembra, deve coprire, non solo sostegni alla domanda di auto, ma anche interventi per compensare l'impatto negativo della transizione ecologica sulla produzione di componenti e sull'occupazione”.
E il presidente Gian Primo Quagliano continua: “E a ciò si aggiunge che, secondo indiscrezioni che filtrano da ambienti governativi, la struttura degli incentivi dovrebbe essere basata su contributi unitari modesti dati ad un numero elevato di acquirenti. Il pericolo di una soluzione di questo tipo è che gli incentivi siano poco interessanti e vadano quindi solo a persone che hanno già maturato la decisione di acquistare una nuova auto e non determinino quindi una domanda aggiuntiva”.
Il presidente dell’Unrae, Michele Crisci, afferma: “L'attesa del varo di nuovi incentivi ha contribuito a deprimere ancora di più la domanda. Ci auguriamo, pertanto, che ricomposta al più presto la crisi internazionale, il Governo possa trovare lo spazio necessario per l'emanazione del Decreto attuativo che consenta la più rapida fruizione del fondo per il rifinanziamento degli incentivi”.
L’Italia resta in attesa dei nuovi incentivi auto
È certo che questo momento di ‘attesa’ dei nuovi bonus auto abbia causato un ulteriore ribasso delle immatricolazioni in Italia. Secondo il presidente di Anfia, Paolo Scudieri, finalmente in Italia è stato fatto il passo avanti che tanto aspettavamo per sostenere la transizione energetica dell’industria automobilistica.
E aggiunge: “Oltre ai fondamentali interventi sulla domanda, ci aspettiamo che venga definito al più presto un set di strumenti di accompagnamento alla riconversione produttiva della filiera - soprattutto per le imprese ancora unicamente concentrate sulla tecnologia dei motori a combustione interna, chiamate a investire in ricerca e sviluppo, nuove competenze e nuovi impianti - parte integrante di un ampio piano di politiche industriali per il settore”.
E conclude sottolineando come sia chiaro che purtroppo la guerra tra Russia e Ucraina abbia aumentato il clima di preoccupazione e incertezze in cui ormai viviamo da due anni, a causa del Covid, proprio oggi, alle soglie del termine dello stato di emergenza (31 marzo 2022). Oltre ad essere un grave fattore che destabilizza l'economia europea, sono pericolose anche le ripercussioni dirette che questo conflitto può avere sul comparto automotive, si rischia di dover sospendere la produzione per mancanza di componenti prodotti nel Paese oggetto di attacco, e già da tempo ormai stiamo vivendo una situazione drammatica per la carenza di microchip e materie prime, oltre che per il caro energia e carburante.