Fleximan ha un nome, denunciato: colpisce ancora

In Piemonte è stato fermato un uomo di cinquant'anni, reo di aver abbattuto alcuni autovelox. Potrebbe essere il Fleximan originale, il primo

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 26 Gennaio 2024 09:32Aggiornato: 29 Gennaio 2024 09:21

Stavolta a cadere non è stato il solito palo con telecamera pronto a scattare qualche foto per realizzare una multa per eccesso di velocità, no, in questo caso a cadere è il personaggio del momento, colui che è arrivato alla ribalta nazionale facendo strage di questi apparecchi, operando nel cuore della notte, con un taglio chirurgico: Fleximan.

Quello che per molti è diventato un eroe, simbolo di una qualche sorta di rivolta contro il sistema spietato nel vessare il prossimo, è stato acciuffato in Piemonte, nella zona dell’Ossola, grazie all’intervento dei carabinieri della Stazione di Santa Maria Maggiore, in Valle Vigezzo. I militari hanno identificato e denunciato per danneggiamento aggravato un 50enne cittadino ossolano.

Eppure, e questo è un aggiornamento delle ultime ore, che però sta già facendo il giro del web, sembra che la sua missione non sia terminata, anzi. È di ieri la notizia di un altro autovelox divelto di Ceparana, nel comune di Bolano, dopo i due di Vezzano Ligure e Bolano. Dopo la denuncia dei sindaci, sono in corso le indagini. “Un reato oltre che un’azione ingiustificata”, dicono.

Ricordiamo che Fleximan, in Veneto, dove ha realizzato il maggior numero di colpi, è ricercato dalle forze dell’ordine e da almeno quattro Procure. Ma i raid vandalici continuano: sarà sempre lui o si è creato un gran gruppo di emulatori sparsi in tutta Italia? Lo sappiamo come vanno a finire queste cose.

Il popolo è diviso in due fazioni: chi crede che il suo “lavoro” sia totalmente inutile e anzi lo paragona alla follia di un pazzo, chi invece vede Fleximan come un vero e proprio genio e supereroe e continua ad incitarlo ad agire. I sindaci dei comuni colpiti sostengono: “Questi non sono atti vandalici, sono atti delinquenziali, e andremo fino in fondo per individuare le responsabilità”.

In data 27 gennaio gli episodi segnalati erano già ormai più di venti, in particolare in Veneto, da maggio in poi. Nella giornata di domenica 28 gennaio Fleximan è comparso anche nella Bergamasca (forse un suo emulatore?). Ha abbattuto un palo che sosteneva il dispositivo “rosso stop” a Mapello, per la prima volta nel mirino un apparecchio diverso rispetto agli autovelox, che serve a segnalare chi passa con il semaforo rosso: non era ancora nemmeno entrato in funzione. Ma vediamo che cos’è successo nei giorni scorsi: è stato davvero identificato Fleximan?

Uno dei tanti emulatori

Alla prima sensazione parrebbe che l’uomo identificato come Fleximan, non sia colui che sta gettando nel panico il Veneto, con oltre quindici autovelox distrutti, ma un suo imitatore. Il cinquantenne ossolano, infatti, sarebbe reo di aver abbattuto un paio di macchinette nella sua zona di residenza. Il fatto ulteriore è che, probabilmente, potrebbe trattarsi di colui che ha fatto scattare la scintilla e che ha portato altri a compiere queste azioni in altre parti d’Italia.

L’uomo in questione avrebbe agito nel mese di novembre, quando il caso non era ancora balzato alle cronache nazionali, con le sue “vittime” collocate a cavallo tra Piemonte e Lombardia. Intanto, l’uomo è stato beccato perché ha sottovalutato la tecnologia, infatti sul posto erano presenti telecamere di videosorveglianza (vedi il video in pagina) che hanno messo in evidenza elementi utili per identificarlo. Fatali, dunque, le indagini sulle due colonnine posizionate lungo la SS 337 nel comune di Druogno, che erano state divelte e appoggiate a terra, con il modus operandi tipico del Fleximan che tutti – ormai – conoscono.

Alla caccia di Fleximan

Nell’ultimo episodio di Fleximan in Veneto, è comparso un biglietto attaccato con un nastro adesivo: “Fleximan sta arrivando“, scritto in stampatello. Questo accadeva pochi giorni fa, quindi è probabile che lo strano personaggio stia aspettando una nuova buona occasione per compiere la sua pericolosa missione. Intanto, le indagini vanno avanti fitte. Sono tre le Procure della regione che hanno iniziato gli accertamenti su Fleximan ed eventuali sui suoi epigoni. Oltre alla città di Padova, nella quale è comparso un murales in suo omaggio con Uma Thurman nei panni dell’eroina di “Kill Bill” con la spada in una mano e l’autovelox divelto nell’altra, si sono mosse anche Rovigo e Treviso. In quest’ultimo caso il procuratore Marco Martani ha anche evidenziato che eventuali espressioni di sostegno alle gesta dell’anonimo giustiziere potrebbero configurare l’accusa di apologia di reato.

Non solo Fleximan

Non ci sarebbero solo Fleximan e i suoi emuli in giro, ma anche altri soggetti in cerca di ribalta e vogliosi di compiere piccole rivendicazioni contro le amministrazioni locali. Sempre in Veneto si è affacciato alle cronache Dossoman, colui che avrebbe eliminato un dosso artificiale appena nato da una strada, e altri ancora che stanno seminando il panico in varie parti dello Stivale. Intanto, alcuni automobilisti esultano, pensando di aver scoperto degli alleati e degli eroi per affrontare la dura quotidianità.