Oggi, 08 novembre 2025, sulle autostrade italiane i prezzi medi comunicati dall’Osservatorio prezzi Mimit mostrano benzina self a 1.809 euro, gasolio self a 1.764 euro, GPL servito a 0.833 euro e metano servito a 1.493 euro. Il costo alla pompa riflette la somma di tre componenti: il prezzo industriale (che include materia prima e margine lordo della filiera), le accise e l’IVA. Nell’articolo trovi la tabella con i valori aggiornati e una guida chiara su come si forma il prezzo di benzina e gasolio, con indicazioni sulle quote fiscali e industriali e sui fattori che possono far variare il costo finale, come le quotazioni internazionali e il cambio euro/dollaro.
Il prezzo dei carburanti in autostrada
Ultimo aggiornamento dati: 07-11-2025
| TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
| Benzina | SELF | 1.809 |
| Gasolio | SELF | 1.764 |
| GPL | SERVITO | 0.833 |
| Metano | SERVITO | 1.493 |
Come si compone il costo dei carburanti
Per la benzina, la struttura del prezzo è caratterizzata da una rilevante incidenza fiscale pari al 58%, superiore alla componente industriale che pesa per il 42%. All’interno di quest’ultima, il costo della materia prima rappresenta il 30% del prezzo e dipende in larga misura dalle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi e dal tasso di cambio euro/dollaro: quando le quotazioni salgono o l’euro si indebolisce, la componente industriale tende ad aumentare. Il margine lordo della filiera – che include logistica, stoccaggio, distribuzione e il guadagno dell’operatore – vale il 12% del prezzo. È soprattutto su questo margine che i gestori possono intervenire per modulare l’importo alla pompa, nel rispetto della concorrenza e delle dinamiche di mercato locali (traffico, posizione, servizi offerti). La parte fiscale, composta da accise e IVA, agisce invece come elemento relativamente rigido del prezzo: le accise incidono in quota fissa, mentre l’IVA si applica sulla somma di prezzo industriale e accise, amplificando le variazioni del costo base. In sintesi, nel breve periodo le oscillazioni di benzina sono guidate dalle quotazioni internazionali e dal cambio, mentre la concorrenza agisce sul margine; la fiscalità, essendo preponderante, determina il livello complessivo del prezzo.
Nel caso del gasolio, la ripartizione vede una componente fiscale pari al 45% e una componente industriale al 55%. All’interno di quest’ultima, il costo della materia prima pesa per il 45% del prezzo e risente direttamente dell’andamento dei mercati internazionali dei distillati e dell’effetto del cambio euro/dollaro: un dollaro più forte o quotazioni in crescita tendono a spingere verso l’alto il prezzo industriale. Il margine lordo vale il 10% e rappresenta lo spazio operativo su cui i distributori possono intervenire per adeguare i listini alla concorrenza, ai volumi di traffico e ai costi di esercizio lungo le tratte autostradali. Come per la benzina, la fiscalità è composta da accise e IVA: le accise costituiscono una quota fissa, mentre l’IVA si applica sul totale, producendo un effetto moltiplicativo sulle oscillazioni della materia prima. Ne deriva che, per il gasolio, variazioni del prezzo internazionale e del cambio si trasmettono in modo significativo al prezzo finale, mentre la competizione sul margine può attenuare o accentuare tali movimenti in funzione delle condizioni locali del mercato.
Fonte: Osservatorio prezzi Mimit