A Bissy sur Fley, piccolo paese della Borgogna, una donna di sessant’anni è stata trovata morta nella propria auto parcheggiata davanti casa, soffocata dal finestrino, dopo ore in cui aveva fatto perdere le proprie tracce. Si chiamava M.D., viveva lì da circa dieci anni e nel tempo era diventata una presenza familiare per molti.
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Morte assurda in auto
Quella sera era attesa a cena da amici, ma non si è fatta vedere e al telefono non rispondeva. Lasciate passare alcune ore, due di loro, allarmati dal silenzio e dall'assenza prolungata, si sono diretti verso la sua abitazione, dove hanno trovato l’auto ferma davanti al cancello, parcheggiata come al solito. Quando si sono avvicinati hanno visto il corpo all’interno, piegato verso l’esterno con il busto che sporgeva dal finestrino e il collo schiacciato contro il telaio, come se il vetro si fosse chiuso proprio mentre lei era ancora lì, chinata fuori dall’abitacolo.
Hanno chiamato l’ambulanza, purtroppo, però, all'arrivo dei medici non c’era più niente da fare, il corpo era già freddo da ore. L’autopsia, fatta nei giorni dopo, ha confermato che era stato il finestrino a ucciderla: si era richiuso mentre lei era ancora piegata fuori, e le aveva stretto il collo contro la portiera.
Il veicolo aveva iniziato a muoversi, piano, giù per la leggera discesa del cortile. M.D. dev’essersi sporta fuori dal finestrino per fermarla, magari cercando di tirare il freno o girare il volante e in quel momento, senza volerlo, ha urtato il comando del vetro, che è salito mentre era ancora piegata, stringendole il collo contro la portiera, e da lì non è più riuscita a liberarsi.
Autopsia e rilievi hanno confermato la dinamica ipotizzata inizialmente, escludendo manomissioni e segni di violenza. La morte è stata causata da asfissia, senza lesioni di altro tipo, e per gli investigatori si è trattato di un incidente. Il sistema elettrico del finestrino (che il nostro Codice della Strada vieta di lasciare abbassato mentre il mezzo è in sosta, pena una multa) ha funzionato normalmente, senza guasti, ma il problema – spiegano fonti vicine alle indagini – è che su quel modello mancava un sensore capace di rilevare ostacoli e bloccare la chiusura in automatico, una funzione che oggi si trova solo su versioni recenti o in fasce di prezzo superiori. In date condizioni, un semplice errore di movimento è bastato a trasformare un comando banale in un meccanismo letale.
Finestrino elettrico senza sensore ostacoli
Il fratello, F., ha scritto alla Casa automobilistica per capire se fosse possibile evitare che una cosa del genere succedesse ancora. Nella lettera, inviata anche ai giornali locali, ha spiegato che non ce l’ha con nessuno, sottolineando, tuttavia, come certe morti non dovrebbero restare senza conseguenze. “Mia sorella non tornerà – ha detto – ma se serve a far cambiare qualcosa, allora almeno sarà servito a qualcuno".
Nata in Congo, da una famiglia belga, M.D. aveva vissuto per anni a Parigi, poi aveva deciso di lasciare tutto e trasferirsi lì, in un villaggio sperduto. A Bissy sur Fley la conosceva l'intera comunità: aveva lavorato come consulente, ma da tempo si era ritagliata una vita appartata, fatta di abitudini semplici e rapporti stabili con i propri cari. Le sue ceneri sono state sparse vicino casa, come da sua richiesta.