Italia e colonnine di ricarica: al quinto posto in Europa

Stazioni di ricarica per auto elettriche: l'Italia è tra i Paesi UE più virtuosi, al quinto posto in Europa per numero di colonnine, che sono oltre 23mila

L’Italia è al quinto posto in Europa per numero di punti di ricarica per le auto elettriche, che sono oltre 23.000 su tutto il territorio nazionale. I dati provengono dal report che ACEA, l’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili, dedica ogni anno al tema della transizione verso una mobilità a zero emissioni. Secondo i numeri del nuovo report statistico, che sarà pubblicato alla fine del mese, la presenza di colonnine di ricarica nei Paesi UE è cresciuta, negli ultimi 5 anni, del +180%. E l’Italia è tra i Paesi più virtuosi.

Colonnine di ricarica: il grande gap

Due Paesi, che insieme occupano meno del 10% del territorio dell’Unione Europea, ospitano da soli la metà dei punti di ricarica per auto elettriche presenti nel Vecchio Continente. In Olanda ci sono oltre 90.000 punti di ricarica EV, mentre in Germania se ne contano più di 60.000: come evidenziato dal rapporto di ACEA, il divario con i Paesi che occupano le ultime posizioni della classifica è notevole.

L’Olanda ha circa 1.600 volte il numero di colonnine di Cipro, all’ultimo posto, che ne ha 57. Scorrendo la classifica dagli ultimi posti in su, si trovano poi Malta, con 98 punti EV, e le repubbliche baltiche: Lituania, Estonia e Lettonia dispongono rispettivamente di 207, 385 e 420 stazioni di ricarica per veicoli elettrici. In pratica, tutte le colonnine presenti nei 5 Paesi UE di fondo classifica rappresentano meno dello 0,4% del totale, mentre il numero di punti di ricarica dei primi 5 Paesi ne copre da solo oltre il 70%. Per farsi un’idea, basti pensare che l’Olanda ha un numero di stazioni di ricarica pari a quello di 23 Paesi dell’Unione.

“Mentre alcuni Paesi avanzano a passo spedito nell’implementazione dell’infrastruttura, la maggior parte resta indietro”, afferma il Direttore Generale ACEA Eric-Mark Huitema. “Le notevoli disparità”, continua Huitema, “mostrano quanto sia necessario armonizzare il perseguimento degli obiettivi del Regolamento AFIR all’interno dei Paesi UE”.

Il Regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR), proposto dalla Commissione Europea lo scorso anno proprio allo scopo di sostenere la transizione ecologica, infatti, è ancora insufficiente a “costruire una fitta rete europea di stazioni di ricarica per veicoli elettrici”.

Gli obiettivi per il 2030

Se quindi la transizione all’elettrico in Italia era partita con un certo “ritardo” proprio a causa della mancanza di colonnine, oggi il nostro è tra i Paesi più virtuosi in Europa: con 23.543 stazioni di ricarica si posiziona al quinto posto della classifica ACEA. Oltre a Olanda e Germania, che da sole dispongono della metà di colonnine di ricarica di tutto il territorio europeo, ci superano per rete di distribuzione soltanto Francia e Svezia, che hanno rispettivamente 37.128 e 25.197 punti di ricarica EV.

Resta un dato: la maggior parte dei Paesi europei è molto indietro, quanto a perseguimento degli obiettivi climatici e relativa infrastruttura. Anche in Italia infatti le colonnine sembrano sempre essere poche e la loro distribuzione ricalca quella europea, mostrando un importante divario tra regione e regione.

Anche se il numero totale delle colonnine di ricarica è aumentato negli ultimi cinque anni, sottolinea ACEA, è ancora molto lontano dagli obiettivi UE. Oggi in Europa ci sono 307.000 stazioni di ricarica per veicoli elettrici: secondo un recente studio, per raggiungere gli obiettivi prefissati dal programma ‘Fit for 55’, entro il 2030 ne serviranno oltre 6 milioni.

Per raggiungere l’abbattimento del 55% di emissioni di CO2 entro il 2030, si legge nell’analisi “Electric Vehicle Charging Infrastructure Masterplan”, il numero di colonnine di ricarica dovrebbe aumentare di ben 22 volte in meno di 10 anni. Tradotto in termini più pratici, per raggiungere gli obiettivi UE entro il 2030 dovranno essere installate 14.000 nuove colonnine ogni settimana – contro le circa 2.000 dei dati attuali. Soltanto per camion e autobus serviranno in Europa oltre 350.000 stazioni di ricarica, di cui almeno 24.000 a ricarica veloce.

ACEA, che rappresenta le 16 maggiori industrie automobilistiche con sede in Europa, lancia quindi un invito ai policy makers a “rafforzare il Regolamento per i combustibili alternativi, in modo da raggiungere l’obiettivo di una rete di stazioni di ricarica che si estenda dal nord a sud, dall’oriente all’occidente d’Europa”.