I controlli di velocità effettuati con apparecchi installati (Scout Speed) a bordo di pattuglie di Polizia in movimento devono essere segnalati come avviene con i normali Autovelox, posizionati a bordo strada.
A chiarirlo è stato una sentenza (numero 535/2017) del Tribunale di Belluno che ha confermato la decisione del Giudice di pace di Belluno di accogliere il ricorso di un automobilista avverso il verbale di accertamento di eccesso di velocità che gli era stato notificato.
Come riportato dall’Ansa, il collegio della cittadina veneta, in composizione monocratica, ha sentenziato la necessità della segnalazione per l’impiego di tali dispositivi, nonostante le disposizioni contrarie del Decreto Ministeriale 282/2017.
Quindi se lo Scout Speed viene utilizzato per controllare il rispetto dei limiti di velocità stradale, è fondamentale che ad esso vengano applicate tutte le regole previste per i rilevamenti eseguiti con apparecchi che perseguono tale funzione, come ad esempio gli autovelox o i telelaser.
Il pronunciamento, depositato il 12 ottobre, apre un varco per possibili ricorsi contro sanzioni elevate con i cosiddetti sistemi dinamici, in utilizzo da tempo alle Forze dell’Ordine.
Diversa invece la situazione, se l’infrazione viene contestata immediatamente, con il fermo del trasgressore. ”Poiché, in via di principio, è richiesta l’immediata contestazione al conducente del veicolo che procede oltre i limiti di velocità – si legge – è consentito rilevare in movimento la velocità di un veicolo, per poi fermarlo e contestare immediatamente la violazione”.
Questi dispositivi possono essere utilizzati senza alcuna segnalazione per altre operazioni di verifica sulle auto, come il controllo dell’assicurazione o della revisione.