Nuovi colori per le regioni dal 1° marzo: cosa cambia

Una sola regione si troverà in zona bianca, le altre saranno vincolate dalle restrizioni delle nuove aree

Da lunedì 1° marzo l’Italia cambia colore per tentare di arginare sempre più la terza ondata da Coronavirus. Diverse le regioni che saranno protagoniste del passaggio da una zona all’altra, nuove restrizioni e limitazioni adottate dal Governo dopo gli ultimi dati forniti dal monitoraggio dell’Iss sull’andamento della pandemia in Italia e il conseguente innalzamento dell’indice Rt.

Dopo la conferma della proroga dello stop agli spostamenti tra regioni, dal nuovo Esecutivo arrivano ulteriori misure pronte a entrare in vigore dalla prima settimana di marzo. Nello specifico saranno due i territori a passare dalla zona arancione alla rossa, tre dalla gialla all’arancione mentre una sola, la Liguria, ‘scenderà’ dall’arancione alla gialla. Per la prima volta, inoltre, una regione si troverà nell’ambita zona bianca, area nella quale l’allerta per la circolazione del virus è bassa e le restrizioni tipiche delle altre aree vengono meno.

A passare dalla zona arancione a quella rossa saranno Molise e Basilicata. In queste regioni, come specificato dall’ordinanza diramata dal Governo, gli spostamenti sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute e urgenza. Resta consentito, solo nell’ambito del territorio comunale, il movimento al massimo di due persone per visitare parenti o amici. Il coprifuoco, dalle 22 alle 5, rimane in vigore.

Sospese le attività commerciali al dettaglio di ristoranti, bar, pub e gelaterie, ma restano consentiti la consegna a domicilio e l’asporto (fino alle 18 per i bar, per i ristoranti fino alle 22). Nessuna limitazione, invece, per generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai, che potranno proseguire con la loro attività. Aperti anche concessionari di auto e moto, officine, gommisti, ricambisti e autolavaggi.

In zona arancione, da lunedì 1° marzo, si ritroveranno invece Lombardia, Piemonte e Marche, che si aggiungono alle già presenti Abruzzo, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Umbria e la provincia di Trento. In quest’area, come per la gialla e la rossa, resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, ma gli spostamenti all’interno del comune sono limitati a una sola volta al giorno per motivi di lavoro, salute e urgenza.

Chiusura per ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie, permessi l’asporto e la consegna a domicilio. Consentita, invece, l’attività dei negozi, a eccezione dei centri commerciali che nei prefestivi e festivi dovranno rispettare la chiusura. Aperti, come in zona rossa, concessionari di auto e moto, officine, gommisti, ricambisti e autolavaggi.

A differenza di chi si trova in zona rossa, nell’area arancione è consentito lo spostamento verso le seconde case, anche se queste si trovano in un’altra regione. In particolare, si può andare nella seconda casa se anche questa si trova in zona arancione, ma non se questa si dovesse trovare in zona ‘arancione scuro’ o rossa. Lo spostamento è permesso solo ed esclusivamente al nucleo convivente e solo se la casa risulta non abitata.

In zona gialla, infine, Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Calabria e Sardegna. In quest’area gli spostamenti sono vietati dalle 22 alle 5, orario in cui entra in vigore il coprifuoco. Non è consentito muoversi verso un’altra regione. I negozi restano aperti e le attività di bar e ristoranti potranno proseguire fino alle 18, anche la domenica. Per quanto riguarda le visite ad amici e parenti, queste sono permesse anche al di fuori del proprio comune di residenza, una sola volta al giorno e fino a un massimo di due persone.