Dopo la pausa delle festività si riprendono i movimenti al rialzo sulla rete dei carburanti, le quotazioni in Mediterraneo salgono sia per il gasolio che per la benzina, con un aumento dei prezzi consigliati per Eni sul Gpl, Tamoil su diesel e Gpl, IP e Q8 su tutti i prodotti.
È Quotidiano Energia a riferire questi dati, per quanto riguarda poi i prezzi che vengono applicati sul territorio, al momento non vediamo alcuna variazione particolare. Il prezzo medio in Italia praticato in modalità self della benzina è di 1,593 euro al litro, quello del diesel 1,487 euro, in base ai dati elaborati e comunicati dai gestori dell’Osservaprezzi Carburanti del Mise.
Per quanto riguarda invece il prezzo del servito la verde sta a 1,728 euro e per il diesel la media è di 1,624 euro, il Gpl va invece da 0,608 a 0,602 euro. Pare però che i prezzi dei carburanti nei prossimi giorni siano destinati ad aumentare nuovamente, lo afferma Figisc Confcommercio nella rilevazione settimanale: “A meno di drastiche variazioni in più o in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi o del tasso di cambio euro/dollaro, vi sono ad oggi plausibili presupposti per una aspettativa di prezzi tendenzialmente in aumento per i prossimi 4 giorni con scostamenti – almeno in questa prima fase iniziale – entro 0,5 cent/litro in più. Le previsioni non possono andare oltre il termine ravvicinato di 4 giorni in considerazione delle variabili di mercato”.
Codacons, dicendosi pronto ad iniziative legali contro qualsiasi rincaro speculativo dei prezzi alla pompa, afferma: “Il 2020 potrebbe aprirsi con un nuovo caro-benzina per effetto delle quotazioni del petrolio che sono salite ai massimi degli ultimi quattro mesi raggiungendo quota 63 dollari. Al momento i ritocchi dei listini presso i distributori sono minimi ma temiamo, così come avvenuto in passato, una improvvisa ondata dei rialzi dei prezzi per benzina e gasolio, con effetti negativi per le tasche dei consumatori. Per tale motivo il Codacons sta monitorando i listini dei carburanti e, in caso di aumenti eccessivi, siamo pronti a denunciare i petrolieri alle Procure della Repubblica di tutta Italia per il reato di aggiotaggio. I carburanti venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati nei mesi scorsi, quando le quotazioni del petrolio erano inferiori, e un aumento repentino dei prezzi alla pompa non appare in alcun modo giustificato. Non solo. Una eventuale ondata di rialzi avrebbe effetti negativi anche sui prezzi dei prodotti trasportati su gomma, con rincari dei listini per una moltitudine di prodotti”.
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Donal in una nota spiega: “No a speculazioni sul rientro degli italiani o a rialzi dei carburanti legati al raid Usa a Baghdad. Non c’è alcun motivo per il balzo del petrolio già registrato in alcune Borse. Per ora, infatti, non c’è stato alcun annuncio da parte degli iraniani sul lato dell’offerta di petrolio. È prematuro anche parlare di venti di guerra o di escalation militari o, comunque, operare ed intervenire sui mercati come se la guerra fosse già alle porte”. (fonte ANSA)