È di ieri, lunedì 18 luglio 2022, la notizia che Stellantis dice addio alla produzione di Jeep in Cina. Ebbene sì, il grande costruttore ha deciso di sciogliere la collaborazione con il Gruppo GAC, “non potendo raggiungere la maggioranza della joint venture che era stata creata nel mese di marzo del 2010″.
Purtroppo negli ultimi anni la collaborazione non ha dato frutti, e anzi, è stata in perdita. Per questo per Stellantis non è più gestibile. Ma in che cosa si traduce questa nuova decisione? Il colosso automotive non produrrà più Jeep in Cina e quindi le vetture destinate al mercato cinese saranno importate dall’estero.
La produzione asiatica era destinata, finora, alle Jeep Renegade, Compass, Grand Commander. Il CEO Carlos Tavares già lo scorso gennaio aveva annunciato che ci sarebbero stati dei cambiamenti.
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La decisione del CEO
Carlos Tavares è arrivato a questa decisione vista la volontà di snellire il modello di business di Stellantis, incentrandolo sulle importazioni da altri Paesi e quindi interrompere la produzione delle Jeep in Cina. Le trattative con il partner cinese GAC per il passaggio della maggioranza della joint venture locale sono fallite, e quindi le cose dovevano cambiare e il CEO ha deciso di interrompere la produzione.
Come anticipato, già a partire dal mese di gennaio il costruttore aveva comunicato dei possibili cambiamenti. Infatti aveva l’intenzione di passare dal 50% al 75% del capitale dell’impresa congiunta cinese. La decisione non era chiaramente casuale, Tavares aveva intenzione di approfittare di un quadro normativo nuovo, varato da Pechino negli scorsi anni per favorire gli investimenti esteri e dare la possibilità alle aziende estere di prendere il controllo delle varie joint venture locali.
I manager della GAC però non avevano accolto con piacere la nuova iniziativa proposta nei mesi scorsi da Stellantis, una decisione che era certamente da ritenere collegata a un progetto più ampio, con l’obiettivo di razionalizzare e rilanciare le attività in Cina. Le modalità di comunicazione del progetto non erano comunque piaciute all’azienda cinese. Oggi il colosso automotive Stellantis ha deciso di parlarne apertamente, sottolineando la “mancanza di progressi” nelle trattative con i cinesi, che hanno portato il Gruppo a prendere questa decisione: “Il proposito di puntare sulla distribuzione di prodotti d’importazione per il marchio Jeep in Cina, per sfruttare il potenziale del marchio e dei suoi modelli iconici attraverso un approccio ‘asset-light’”.
Che cosa succederà ora
Stellantis vorrebbe comunque collaborare con la GAC “per un’ordinata cessazione della joint venture costituita nel marzo 2010”. La joint venture, non dimentichiamolo, ha chiuso in perdita gli ultimi bilanci, i risultati commerciali degli ultimi anni sono stati scarsissimi, e questo si traduce in una svalutazione pari a circa 297 milioni di euro nei conti del primo semestre. Stellantis assicura: “Jeep continuerà a rafforzare la propria offerta in Cina con una più ampia gamma di veicoli d’importazione elettrificati, destinati a superare le aspettative dei clienti cinesi”.
Quella appena annunciata non è l’unica decisione presa nel Paese asiatico, abbiamo letto solo alcuni giorni fa un comunicato che parlava della partecipazione della Dongfeng nel capitale di Stellantis: pare che le parti abbiamo preso decisioni specifiche in merito alle procedure che potrebbero portare il partner cinese a uscire dall’azionariato e a cedere quindi le azioni a Stellantis.