C’è anche FCA nel pool di aziende individuate dal Commissario Arcuri e che, dai prossimi giorni o settimane, riconvertirà parte delle sue linee produttive per iniziare a realizzare mascherine chirurgiche. Il colosso dell’automotive, infatti, ospiterà alcuni dei macchinari che lo Stato sta facendo realizzare per aumentare la produzione nazionale di dispositivi di protezione individuale.
La notizia è stata data dallo stesso Domenico Arcuri, che ha lodato FCA (e Luxottica, altra azienda parte del pool) per aver “messo a disposizione il loro know-how, le loro risorse e le loro intelligenze per ospitare molte delle macchine che stiamo producendo”. A dir la verità, il progetto è ancora in fase di definizione e, sebbene Fiat abbia deciso di aderire, sono ancora molti i dettagli che devono essere chiariti. Gli impianti scelti per la riconversione, però, sembrano essere stati già individuati e si trovano nel Nord e nel Centro-Sud Italia. FCA si aggiunge così ai tanti produttori, come Lamborghini ad esempio, che già hanno riconvertito parte degli impianti per realizzare DPI.
I macchinari necessari alla produzione di mascherine saranno installati a Torino Mirafiori (dove vengono prodotte la Maserati Levante, la Maserati Ghibli e la Maserati Quattroporte) e Avellino Pratola Serra (dove oggi la casa automobilistica progetta e realizza i suoi motori diesel). In totale, dovrebbero essere introdotte 44 nuove linee produttive (25 in Piemonte, 19 in Campania), destinate a incrementare notevolmente la “potenza di fuoco” della filiera italiana delle mascherine.
In Campania i lavori interessano una superficie di circa 9 mila metri quadrati e sono già a buon punto. In Piemonte, invece, sono ancora in attesa che arrivino i primi quattro macchinari, mentre il reparto dedicato alla produzione di mascherine dovrebbe estendersi su una superficie di 7 mila metri quadrati. Sul fronte del personale, FCA conta di impiegare nella produzione di mascherine circa 600 dipendenti divisi tra entrambi gli stabilimenti.
Una volta che i macchinari saranno stati installati e saranno al pieno della loro funzionalità – si ipotizza che le macchine verranno “accese” nella seconda metà di agosto, per entrare a pieno regime a settembre – FCA dovrebbe essere in grado di produrre fino a 27 milioni di mascherine al giorno. Queste si andranno ad aggiungere al milione che il gruppo torinese produce già dallo scorso marzo. Gran parte dei dispositivi di protezione individuale realizzati dal colosso automobilistico saranno poi destinati alla Protezione Civile, che si occuperà di distribuirle nel territorio italiano. Una minima quantità, invece, verrà destinata ai dipendenti della stessa Fiat.