La mobilità sostenibile sta cambiando il mercato del lavoro: ci sono già 30 nuovi profili professionali legati alla transizione verde. Ad affermarlo, nel corso della premiazione delle idee vincitrici del contest per le scuole “Diventa mobility manager per un giorno”, è stato il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro Tiziano Treu.
I “lavori del futuro” di cui si è parlato nella Sala del Parlamentino del CNEL vanno dal Mobility Manager all’analista dati di sistemi di car sharing, senza dimenticare le diverse professioni tecniche che riguardano l’integrazione di applicazioni IoT in mobilità.
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La mobilità sostenibile sta cambiando il mondo del lavoro
“I nuovi mestieri della mobilità sostenibile” è il nome del concorso di idee rivolto agli studenti delle scuole superiori che ha premiato le migliori soluzioni offerte dai ragazzi in tema di mobilità urbana sostenibile.
Promosso dalla Consulta nazionale per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile del CNEL in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del merito e Rai per la sostenibilità, il progetto ha coinvolto gli studenti per diversi mesi, durante i quali si è ragionato sui costi ambientali, sociali ed economici della mobilità fondata sull’uso dell’auto privata – che secondo un recente sondaggio un italiano su 4 abbandonerebbe volentieri.
Tra le soluzioni premiate nel corso del convegno finale dell’iniziativa il potenziamento dei posti per le biciclette, la predisposizione di percorsi ad hoc per il collegamento con le scuole e incentivi per chi sceglie la mobilità alternativa all’auto – soluzioni tra l’altro molto simili a quelle proposte da un interessante studio della Lund University Center for Sustainability Studies, che individua le 12 misure più efficaci per eliminare le auto dalle città.
“La mobilità sostenibile sta cambiando il mercato del lavoro, non solo quello dei trasporti”, ha affermato durante la premiazione il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Tiziano Treu. “Abbiamo individuato ben 30 nuovi profili professionali che rappresenteranno i lavori del futuro e su cui bisogna velocemente adeguare o predisporre percorsi formativi perché saranno centrali nella transizione verde e in alcuni casi in quella digitale”.
Non solo Mobility Manager: le nuove figure professionali
Sono tanti i profili professionali emersi dal progetto “I nuovi mestieri della mobilità sostenibile”: oltre alla figura del Mobility Manager, attualmente forse la più conosciuta, la transizione verde richiede diverse figure specializzate, che vanno dai manager agli analisti e che toccano anche diversi profili tecnici in ambito di cybersicurezza e IoT.
Si va dall’Human-machine team manager, figura che si occupa di coordinare il lavoro di robot e AI con quello degli esseri umani, all’analista dati per i sistemi di car sharing, sempre più necessari in ottica di riduzione delle emissioni. Ma servono anche studiosi capaci di scovare nuovi combustibili alternativi e professionisti in grado di pianificare i servizi urbanistici per la mobilità sostenibile. Se le città devono trasformarsi per diventare più sostenibili, inoltre ci sarà bisogno di figure specializzate in smart city planning e progettazione di soluzioni integrate per la mobilità del futuro.
Non vanno poi dimenticate le professioni tecniche, che vanno dall’esperto di cybersecurity in ambito di mobilità al progettista di visite virtuali del veicolo, dagli sviluppatori software ai progettisti di sistemi di ricarica, Smart Grid e sistemi di in-vehicle infotainment.
“Sulla mobilità sostenibile si gioca una parte importante del futuro del Paese”, ha sottolineato il consigliere Gian Paolo Gualaccini, coordinatore della Consulta nazionale sulla sicurezza stradale e la mobilità sostenibile del Cnel, “perché interesserà tutte le imprese e le istituzioni”. E si spera coinvolgerà le migliori risorse del Paese – a cominciare dagli studenti.