L’intelligenza artificiale sta coinvolgendo sempre più settori, non ultimo quello dei veicoli leggeri. Qualche anno fa uscì un primo esperimento di applicazione dell’AI sulle bici elettriche, rappresentato dall’innovativo Chip neuromorfo Tianjic. La bicicletta su cui questo dispositivo era montato, eseguiva con successo una serie di funzioni complesse come il rilevamento di ostacoli in tempo reale, il monitoraggio dell’ambiente, il riconoscimento di comandi vocali e il controllo dell’equilibrio (infatti poteva procedere senza nessuno in sella). Queste capacità sono state rese possibili grazie allo sviluppo di diverse reti neurali artificiali integrate nel chip Tianjic, che elabora dati in parallelo in modo istantaneo e continuativo.
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Dal chip Tianjic all’Orbic 5G
Nonostante i risultati promettenti, il chip Tianjic presentava delle limitazioni, essendo ancora in fase sperimentale. Le sue funzionalità, come il rilevamento di ostacoli e il riconoscimento vocale, si basavano su un software pre-addestrato, impedendo alla bicicletta di apprendere in tempo reale dalle proprie esperienze. Tuttavia, il chip segnò un importante progresso nello stabilire un collegamento tra l’informatica, le neuroscienze e anche l’efficienza energetica, poiché in grado di utilizzare meno energia rispetto a un processore standard.
La nuova e-bike Orbic 5G sembra la naturale evoluzione di questi studi, nonostante non si sappia se monti un chip derivato dal Tianjic. La bici integra innanzitutto la connettività 5G, poi funzioni di sicurezza basate sull’Intelligenza Artificiale e un design ecologico. Si tratta di una bici versatile, adatta per la città ma anche per l’off-road, garantendo una connessione continua che garantisce senza dubbio una maggiore sicurezza per chi la guida
Una connettività totale
L’Orbic 5G è compatibile con il sistema operativo Android ed è possibile personalizzare impostazioni, preferenze e aspetto dell’e-bike in base a gusti e necessità. La bici monitora l’ambiente circostante segnalando potenziali pericoli come veicoli in avvicinamento, pedoni o ostacoli. Ecco la principale dotazione tecnologia presente sull’e-bike:
- Un sistema di rilevamento collisioni che attiva frenate o sterzate automatiche verso la direzione sicura per prevenire incidenti;
- Una fotocamera posteriore da 2 MP che riprende il traffico alle spalle, inviando avvisi in tempo reale al display sul manubrio;
- Un sistema di evitamento degli ostacoli che analizza le immagini della telecamera e identifica le minacce alla sicurezza;
- Sistema di riconoscimento dell’utilizzo del casco, e solo in caso affermativo viene avviata la modalità assistita.
Ma non finisce qui L’Orbic 5G eBike possiede anche una fotocamera frontale da 64 MP che registra tutto in alta definizione, permettendo di condividere ciò che vogliamo sui social in tempo reale. Questa fotocamera può inoltre scansionare codici QR, riconoscere volti e interagire con altre e-bike sempre Orbic. Grazie a questa connettività 5G ultraveloce è possibile trasmettere dati ad esempio con altri ciclisti, effettuare videochiamate con altri utenti Orbic (magari evitando di farlo durante le fasi di guida più impegnative), ma soprattutto accedere a mappe e percorsi in tempo reale. Poi ovviamente la bici monitora la velocità, lo stato della batteria e altre funzionalità attraverso il display touchscreen da 7 pollici posizionato sul manubrio. Infine, possiamo anche trasformare l’e-bike in un hotspot mobile, estendendo la connettività ad altri dispositivi, sia in movimento che durante le soste.
Specifiche tecniche
Dal punto di vista ciclistico si tratta di una fat a telaio ribassato che monta un motore da Bafang centrale e una batteria rimovibile da 960 Wh, lungo il tubo obliquo. L’Orbic 5G può sopportare fino a 136 kg di peso e la velocità massima che può raggiungere è di 45 km/h, il solito valore illegale qui in Europa. Non è chiaro il peso del veicolo, ma molto probabilmente è piuttosto elevato, il che rende difficile guidarla senza assistenza elettrica. Disponibile ad un prezzo davvero molto competitivo, probabilmente di lancio, perché di soli 1800€.
Un segmento in ascesa
Nonostante tutto si tratta di un veicolo estremamente interessante, che merita di essere approfondito dal mercato. Si inserisce in quell’innovativo selettore sperimentale di cui fanno parte biciclette come l’italiana Urtopia, ma anche modelli assolutamente visionari come le biciclette a guida autonoma del MIT. Per chi non le conoscesse, l ’Autonomus Bike Project era un progetto pensato per far circolare da sole delle speciali bici, in modo che queste potessero in maniera autonoma recarsi dall’utente che ne faceva richiesta, oppure raggiungere una zona di raccolta: il tutto era ovviamente permesso dall’applicazione dell’intelligenza artificiale. Oggi non si sa più molto di quel progetto, che effettivamente presentava degli ostacoli non trascurabili come l’interazione con il traffico, la segnaletica, il rispetto di precedenze e tutto il mondo burocratico in cui un sistema di questo tipo si dovrebbe andare ad inserire.
Vedremo se l’introduzione di un modello diretto ai consumer e così ben fatto come il nuovo Orbic riuscirà ad accendere i riflettori del mercato su questo così particolare quanto attuale segmento ciclistico.