Il problema della scarsità di colonnine di ricarica e infrastrutture per le auto elettriche in Italia continua a essere uno dei limiti alla diffusione dei veicoli a zero emissioni nel Bel Paese, insieme ai prezzi di listino ancora alti e all’ansia da ricarica.
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La situazione italiana
Abbiamo assistito a un netto miglioramento negli ultimi tempi, l’Italia infatti rientra nella Top 5 delle città in cui sono consigliati i viaggi on the road in auto elettrica – e questo significa molto – e la vendita dei veicoli a zero emissioni sta pian piano aumentando, insieme al numero di impianti per il rifornimento di energia. Ne è un esempio il comune di Granarolo dell’Emilia, dove il sindaco ha fatto installare le colonnine tanto attese, scatenando pareri estremamente contrastanti.
Cos’è successo
Invece che far rallegrare i cittadini, l’annuncio dell’installazione di nuove infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche a Granarolo, ha lanciato sul ring due categorie di cittadini: da una parte ci sono quelli che odiano l’elettrico a prescindere, e che mai saranno contenti della diffusione dei veicoli a zero emissioni, dall’altra invece si schierano coloro che le colonnine le vogliono, ma non sotto casa.
Insomma, mai contenti: l’italiano medio si lamenta sempre. E infatti il sindaco Alessandro Ricci non ha intenzione di tornare indietro nella sua decisione, ormai i tempi sono decisamente maturi e la gente deve adattarsi al cambiamento.
Le contestazioni dei cittadini
Sembra un controsenso: ci lamentiamo che l’Italia è indietro nel passaggio a una mobilità a zero emissioni (anche se le EV si stanno diffondendo parecchio) e poi i cittadini sparano a zero contro un sindaco che altro non ha fatto che prevedere l’installazione di nuove colonnine e rendere più semplice la vita agli automobilisti EV.
Ma di cosa si lamentano i residenti di Granarolo? “Ci sono poche auto elettriche e non possono occupare i nostri parcheggi”. Il sindaco ha spiegato: “Gli stalli per i disabili si fanno a prescindere dalla richiesta”. Si tratta di un diritto e, come tale, deve essere assicurato, è questa la risposta.
Il comune di Granarolo si trova fuori Bologna, il sindaco ha annunciato l’arrivo di 15 colonnine di ricarica, tutte contestate dai cittadini. Quella che però dà più noia ai residenti è l’infrastruttura prevista davanti al Municipio, nei pressi di bar, banche, negozi, farmacie.
Ma il sindaco ha la risposta pronta, di certo gli stalli non sono stati scelti casualmente: “Chi ricarica fa anche altre cose e questo conferma la necessità della scelta di installare lì la colonnina”. Aggiungendo: “A Granarolo non mancano certo i parcheggi. Non siamo nel centro di Bologna”.
Insomma, la “sindrome del mai contento” colpisce ancora, e in Italia non è certo una novità, sarete d’accordo con me. Sicuramente ognuno avrà le sue buone ragioni, ma è diffuso ormai il Nimby, ovvero il pensiero “Not In My Backyard” – “Non nel mio cortile”. Vogliamo le colonnine, ma di certo non sotto casa, dove ci sono gli alberi, all’ombra.
E poi ci sono sempre quelli contro dell’elettrico, che dell’aria pulita, dell’ambiente, dell’ecosostenibilità e del diritto alla ricarica se ne fregano altamente. La storia di questo paese è solo un esempio, ci sono molti altri casi simili in Italia al giorno d’oggi. Ma a Granarolo il sindaco non sembra assolutamente fare passi indietro e va avanti spedito per la sua strada.