Accordo a Gaza, la reazione di Francesca Albanese dopo l'annuncio di Trump sul cessate il fuoco
Con un post sui propri canali social, la relatrice speciale dell’Onu Francesca Albanese ha commentato l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza
La relatrice speciale dell’Onu Francesca Albanese ha commentato sui propri canali social l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza: “Accordo positivo se rispettato, con ostaggi liberi, aiuti senza barriere e responsabilità per i crimini”. Poi chiarisce il caso Segre, ribadendo la sua stima alla senatrice: “Non lascio lo studio per il suo nome ma per l’uso strumentale”.
- Francesca Albanese sull’accordo per Gaza
- Il chiarimento sul caso Segre
- Le polemiche contro Francesca Albanese
Francesca Albanese sull’accordo per Gaza
Dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump sull’intesa di cessate il fuoco a Gaza, la relatrice speciale Onu per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha affidato i suoi commenti a un post su X.
In apertura ha accolto positivamente la notizia, ma ha sottolineato la necessità che questa volta l’intesa venga rispettata: “Accogliamo l’accordo di cessate il fuoco, ma assicuriamoci che venga rispettato (l’ultima volta Israele non lo fece)”.
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Francesca Albanese, la relatrice speciale dell’Onu che ha commentato sui propri canali social l’accordo su Gaza
Per Albanese bisogna poi assicurarsi “che gli ostaggi israeliani e palestinesi siano liberati; che gli aiuti arrivino senza barriere; che l’occupazione illegale e l’apartheid in Palestina siano smantellati; che i responsabili del genocidio siano chiamati a rispondere”.
Il chiarimento sul caso Segre
L’invito di Francesca Albanese è quindi quello di trasformare la tregua in un passaggio reale verso la pace, attraverso la liberazione di tutti gli ostaggi, l’arrivo degli aiuti umanitari senza ostacoli e l’assunzione di responsabilità legali per i crimini commessi.
Nelle stesse ore, Albanese ha voluto chiarire anche le polemiche seguite alla sua uscita dalla trasmissione televisiva In Onda: “Non ho lasciato la puntata di In Onda alla pronuncia del nome della senatrice Segre che ammiro e rispetto, piuttosto davanti all’uso strumentale che si fa del suo nome e del suo vissuto per sviare il dibattito sul genocidio dalla normativa vigente e dall’analisi legale, che dovrebbero guidare il dibattito stesso”.
“Detto questo – ha poi concluso la relatrice Onu – rinnovo la mia stima e porgo i miei saluti alla senatrice Segre”. Un chiarimento che si aggiunge a quanto già espresso al Tg1, dove Albanese aveva ribadito la sua volontà di concentrare l’attenzione sul tema del cessate il fuoco e delle responsabilità internazionali.
Le polemiche contro Francesca Albanese
Il chiarimento non ha però spento del tutto le polemiche. Luciano Belli Paci, figlio della senatrice a vita, aveva accusato Albanese di appartenere a “quella categoria ahimè ampia di persone ossessionate da Liliana Segre”.
Critiche alle quali la relatrice Onu ha replicato ribadendo che la definizione di genocidio “non può essere determinata dall’esperienza personale di uno o dall’emozione individuale, ma dalla normativa internazionale”.
Il post di Francesca Albanese
La vicenda si è intrecciata con le sue dichiarazioni sul cessate il fuoco, che per Albanese deve diventare “un veicolo di pace vera e dignitosa per tutti”.
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