Accordo su Gaza firmato da Israele e Hamas, cos'è la prima fase del piano di pace di Trump per la Palestina
Israele e Hamas hanno firmato in Egitto l'accordo promosso da Donald Trump, relativo alla prima parte del piano di pace per la situazione a Gaza
Giovedì 9 ottobre Israele e Hamas, in Egitto, hanno firmato l’accordo su Gaza relativo alla prima fase del piano di pace promosso da Donald Trump. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha accolto con favore il patto raggiunto in Egitto per il cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi. Hamas lo ha confermato al canale saudita Asharq. Una fonte del movimento ha commentato che “tutte le fazioni palestinesi, compreso il movimento di Fatah, hanno accettato l’accordo firmato questa mattina”.
Cosa prevede l’accordo e quando entrerà in vigore
Tal Heinrich, portavoce di Benjamin Netanyahu, ha spiegato alcuni punti dell’accordo.
La prima fase prevede:
- cessate il fuoco in vigore 24 ore dopo l’ok del Governo (previsto questa sera, anche se c’è chi, come il ministro Smotrich, ha anticipato che voterà contro)
- rilascio dei 48 ostaggi (si ritiene solo 20 vivi) dopo 72 ore, consegnati da Hamas alla Croce Rossa, senza gli show macabri del passato
- ritiro graduale dell’esercito israeliano, che manterrà il controllo di circa il 53% della Striscia di Gaza
Una task force internazionale, con la partecipazione di Israele, Usa, Egitto, Qatar e Turchia, cercherà di localizzare i corpi degli ostaggi deceduti.
Restano aperti però i nodi più delicati:
- il disarmo di Hamas
- il futuro Governo di Gaza
Esclusi dall’accordo Barghouti e i fratelli Sinwar
L’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Marwan Barghouti non verrà rilasciato nell’ambito dell’accordo con Hamas su Gaza.
Inoltre, riferisce la Cnn citando un alto funzionario israeliano, non è previsto che i corpi dei leader militari di Hamas, quelli di Yahya e Mohammed Sinwar, vengano rilasciati:
- Yahya Sinwar è stato uno dei fondatori del braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza, il capo del suo ufficio politico e la mente del massacro del 7 ottobre
- Mohammed Sinwar ha preso il posto del fratello dopo la sua morte, ma a differenza del predecessore appariva raramente in pubblico.
La telefonata tra Netanyahu e Trump
Benjamin Netanyahu ha parlato al telefono con Donald Trump dopo l’annuncio dell’accordo.
Il portavoce dell’ufficio del premier, Shosh Bedrosian, ha svelato ai giornalisti che il colloquio è stato ”emozionante e affettuoso” e che “Netanyahu ha ringraziato il presidente Trump (che ora ambisce al Nobel per la Pace, ndr) per il suo impegno di leadership globale che ha reso tutto questo possibile”, congratulandosi “a vicenda per questo traguardo storico”, ha aggiunto.
Trump atteso in Israele domenica
Donald Trump sarà in Israele domenica 12 ottobre, come confermato dalla Presidenza di Tel Aviv attraverso una nota: “Alla luce della liberazione degli ostaggi e dell’arrivo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Israele, e delle chiusure previste a Gerusalemme, la celebrazione della Sukkà aperta (la festa ebraica delle capanne, ndr), prevista per la prossima domenica, viene annullata”.
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