Accordo Trump - Putin dopo la telefonata, i dubbi e le paure di Zelensky per il futuro dell'Ucraina
Focus sulla telefonata tra i presidenti Trump e Putin, aumenta la preoccupazione di Zelensky
La telefonata di due ore tra Donald Trump e Vladimir Putin non ha portato i risultati sperati. Nessun cessate il fuoco e punto a capo. Anzi il tycoon ha prospettato un passo indietro degli Usa, affermando che in fin dei conti la guerra in Ucraina è una questione europea e non americana. Una situazione che ha generato preoccupazione in Volodymyr Zelensky. C’è inoltre il sospetto che il numero uno della Casa Bianca e quello del Cremlino abbiano trovato un accordo commerciale.
- Telefonata Trump - Putin, il tycoon cambia strategia: Zelensky preoccupato
- Trump parla di Zelensky e di un eventuale passo indietro
- Russia e Ucraina, contatti ristabiliti
Telefonata Trump – Putin, il tycoon cambia strategia: Zelensky preoccupato
Dopo la telefonata, Trump ha abbandonato i toni battaglieri contro Putin. Nei giorni scorsi aveva minacciato la Russia, affermando che se non si fosse arrivati a un cessate il fuoco avrebbe imposto pesanti sanzioni. Ora addirittura parla di accordi commerciali con Mosca.
Dal canto suo Putin non è arretrato di un millimetro sulla guerra in Ucraina, tornando a ribadire che valuterà una tregua solamente dopo eventuali colloqui. Il contrario di quello che si spera, ossia prima lo stop ai bombardamenti e poi l’inizio dei negoziati. Come si diceva, punto e a capo.
Fonte foto: ANSA
Dopo la chiamata con l’omologo russo, Trump ha anzi spiegato che gli Usa potrebbero defilarsi dal ruolo di mediatore, lasciando che Kiev e Mosca cerchino direttamente la soluzione alla fine del conflitto “perché conoscono i dettagli di un negoziato di cui nessun altro sarebbe a conoscenza”.
E ancora, il tycoon si è detto contento di cedere il suo ruolo di mediatore a una potenza superiore, vale a dire il Papa. Ha infatti ricordato che il Vaticano ha espresso interesse nell’ospitare i prossimi negoziati. “Che il processo abbia inizio!”, ha chiosato.
La sensazione è che Putin abbia ottenuto ciò che voleva, cioè un approccio più che soft degli Usa. Ed il sospetto è che abbia ottenuto qualche garanzia da Trump su degli accordi commerciali.
Non a caso, al termine della chiamata, il presidente americano ha sottolineato i benefici economici che porterebbe la fine della guerra, affermando che la Russia si impegnerà in “commerci su larga scala con gli Stati Uniti quando questo catastrofico ‘bagno di sangue’ sarà finito”.
Parole che spingono a credere che Trump stia pensando di ottenere un cessate il fuoco non percorrendo la via diplomatica, bensì quella commerciale.
Trump parla di Zelensky e di un eventuale passo indietro
Vedendo la piega presa dalla situazione, Zelensky ha espresso preoccupazione, dichiarando, dopo aver avuto due telefonate con Trump, che “il processo negoziale deve coinvolgere rappresentanti americani ed europei al livello appropriato”.
Pronta la replica di Trump che ha detto che Zelensky è una “persone forte, non è la persona più facile con cui avere a che fare” ma “penso che voglia la fine” del conflitto. Il tycoon ha poi parlato di “grandi ego” coinvolti nelle trattative: “Posso dire che qualcosa accadrà. E se non accadrà faremo un passo indietro: questa è una situazione europea e avrebbe dovuto rimanere tale”.
Russia e Ucraina, contatti ristabiliti
La Russia, nel frattempo, ha fatto sapere che i contatti tra Mosca e Kiev sono stati ristabiliti e sono già in fase di implementazione. Lo ha annunciato nella notte il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando ai giornalisti.
“Sono in corso contatti tra russi e ucraini”, ha affermato, aggiungendo che “i contatti sono stati effettivamente ristabiliti, il che è molto importante in questa fase”.
Inoltre Peskov ha in parte smentito Trump sulla possibilità che gli Usa si sfilino dai negoziati. “Gli Stati Uniti non si tireranno indietro dal ruolo di mediatore nel processo di pace in Ucraina e sono interessati a risolvere la crisi prima possibile”, ha affermato Peskov.
E ancora: “Anche noi siamo interessati a risolvere il conflitto il prima possibile, eliminandone le cause profonde, come ha detto Putin oggi. E questo è il punto più importante di tutte le bozze che probabilmente saranno elaborate”. Gli Stati Uniti “hanno fornito servizi di mediazione molto efficienti”, ha spiegato il portavoce del Cremlino.
Sempre Peskov ha aggiunto che la Russia è “grata al Vaticano per la disponibilità a ospitare eventuali negoziati, ma la sede dei colloqui “non è stata ancora decisa”.
“Tutti erano a conoscenza di questa iniziativa, c’è stata anche una dichiarazione del Vaticano, naturalmente la parte russa è grata a tutti coloro che sono pronti a dare il loro contributo, ma non sono state ancora prese decisioni specifiche sul luogo in cui proseguire gli eventuali contatti“, ha concluso Peskov.
