Alessandro Antinelli e Jacopo Cecconi attaccati per le frasi su Israele, Giovanardi contro i giornalisti Rai

L'ex ministro Carlo Giovanardi contro i giornalisti Rai Alessandro Antinelli e Jacopo Cecconi per le frasi su Gaza

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Bufera sui giornalisti Rai Alessandro Antinelli e Jacopo Cecconi, che si sono occupati di raccontare il match calcistico tra Italia e Israele svoltosi martedì a Udine. L’ex ministro Carlo Giovanardi e alcuni politici hanno attaccato i due dipendenti della tv di Stato per alcune frasi che hanno pronunciato nel narrare l’atmosfera attorno all’evento sportivo.

Carlo Giovanardi attacca il giornalista Rai Alessandro Antinelli

“Questo fiocco nero ricorda i 250 giornalisti e giornaliste uccisi a Gaza, in quello che la commissione di inchiesta dell’Onu ha definito un genocidio che questi giornalisti hanno provato a raccontare, ma da cui non sono mai tornati”. Così Antinelli nel parlare della sassaiola scatenata da alcuni manifestanti Pro Pal contro le forze dell’ordine in centro a Udine.

Giovanardi ha attaccato duramente Antinelli lungo le colonne del Riformista, sostenendo che il giornalista Rai è “andato in onda sulla tv pubblica, con affermazioni che hanno superato ogni limite di faziosità e scorrettezza”.

L'ex ministro GiovanardiANSA
Carlo Giovanardi

“Alessandro Antinelli – ha aggiunto Giovanardi – ha riesumato la falsa affermazione di Israele condannato per genocidio, cara alla propaganda antisemita“.

Secondo l’ex ministro, un simile avvenimento sportivo avrebbe dovuto essere “l’ultimo posto al mondo dove insultare gli ospiti”. Poi l’appello alla tv di Stato: “Bisognerà pure che qualcuno in Rai ne chieda conto, anche a nome dei cittadini che ogni anno pagano un canone per la tv pubblica che dovrebbe garantire equilibrio e compostezza”.

Ruotolo difende Antinelli

“Voglio semplicemente dire grazie ad Alessandro Antinelli”, ha dichiarato in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd.

L’esponente dem ha continuato spiegando che, “durante la partita Italia-Israele”, Antinelli “si è mostrato con un fiocco nero a lutto sulla giacca. Un gesto potente, per ricordare i più di 250 giornalisti palestinesi uccisi a Gaza dall’esercito israeliano, che non hanno potuto raccontare al mondo quello che stava accadendo: il genocidio del popolo palestinese“. “Un piccolo, grande gesto di umanità e di verità”, ha concluso Ruotolo.

Italia – Israele, cosa ha detto Jacopo Cecconi

Bufera anche sul giornalista Jacopo Cecconi, il cronista del Tg3 inviato a Udine per raccontare il pre-partita di Italia-Israele. “L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele, almeno sul campo”, la frase di Cecconi che ha scatenato le polemiche.

Letta così, la frase suona molto male. Opportuno contestualizzarla. Questo il discorso fatto dal giornalista Rai: “Da questa piazza arriva il messaggio che questa partita non si dovesse giocare, che Israele dovesse essere esclusa dalle competizioni. Allo stadio ci saranno 10mila persone, circa la metà della capienza. L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo, vincendo”.

Cecconi sembra quindi essersi riferito al contesto calcistico e non a quello della guerra. Ha cioè voluto sottolineare che secondo i manifestanti Pro Pal, Israele doveva essere esclusa a tavolino dai gironi di qualificazione ai Mondiali. Non essendo avvenuto ciò, l’Italia ha avuto la possibilità di “eliminare Israele almeno sul campo“.

Fatto sta che Cecconi è stato attaccato duramente. Una delle voci più critiche è stata quella del senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, componente della Commissione Vigilanza Rai. “Le dichiarazioni in diretta di un giornalista, durante il Tg3, sono imbarazzanti e sintomo di un clima irragionevole messo in atto da certa stampa”.

E ancora: “Accusano che una misteriosa Telemeloni voglia imporre la censura in Rai, ma è evidente che il problema sia da tutt’altra parte”. Anche Giovanardi è intervenuto sulla questione. Ha riservato a Cecconi lo stesso trattamento rivolto ad Antinelli, definendolo “fazioso e scorretto”.

Chi è Carlo Giovanardi

Carlo Amedeo Giovanardi è nato a Modena il 15 gennaio 1950. Laureatosi in giurisprudenza, ha rinunciato alla carriera di avvocatura, iniziando a lavorare presso una banca.

Nel 1969 si è iscritto alla Democrazia Cristiana, diventando nelle file della DC consigliere comunale a Modena. Fu candidato alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 1985, venendo eletto. Guadagnò la rielezione nel 1990.

Alle elezioni politiche del 1992 venne candidato ed eletto alla Camera dei deputati, sempre in quota DC. Dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana, è entrato nel Centro Cristiano Democratico (CCD).

Nel 1994 è stato rieletto deputato nelle file di Forza Italia. Alle politiche del 1996, nelle liste del CCD-CDU.

Dal 1996 è presidente del gruppo parlamentare del CCD, all’opposizione, e vicepresidente della Camera dei deputati. Nel 2001 è di nuovo deputato per il CCD. Divenne Ministro per i rapporti con il Parlamento, nei governi Berlusconi II e III tra 2001 e 2006.

E ancora, alle elezioni politiche del 2006 fu rieletto deputato per l’UDC, in quelle del 2008 divenne senatore, come capolista del Popolo della Libertà. Venne rieletto senatore anche alle elezioni politiche del 2013.

Dal 7 maggio 2008 al 16 novembre 2011 è stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile.

Nel 2013 ha sposato la causa del Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. Lasciò il partito due anni dopo. Il 18 dicembre 2017 Giovanardi spiegò di non volersi più candidare per entrare in Parlamento. Ha poi aderito a Identità e Azione (IdeA) di Gaetano Quagliariello, forza politica confluita in Noi Moderati nel 2023.

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