Allarme sicurezza in Italia, in caso di attacco non c’è il bunker per il Capo dello Stato: sfogo di Crosetto

Allarme sicurezza in Italia per la mancanza di bunker antiatomici per il presidente Mattarella: il piano di protezione delle più alte cariche dello Stato

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Cercasi bunker antiatomico per il presidente Mattarella. Il rifugio in caso di attacco nucleare era stato predisposto all’epoca della Guerra Fredda per le più alte cariche dello Stato, ma sarebbe tornato di attualità alla luce dei venti di guerra sul fronte orientale della Nato. Una struttura è prevista in realtà per il presidente del Consiglio, ma non per il presidente della Repubblica, come si è reso conto il ministro della Difesam Guido Crosetto.

Le falle sulla sicurezza del capo dello Stato

Il titolare del dicastero di Palazzo Baracchini ha scoperto la grave lacuna riorganizzando il piano di sicurezza nazionale, proprio tenendo conto dell’innalzamento della tensione tra Alleanza atlantica e la Russia, in seguito ai recenti sconfinamenti di droni nei Paesi Nato.

Come riportato dal Corriere della Sera, il ministro Crosetto ha potuto appurare come, nonostante siano state predisposte delle misure di sicurezza per il presidente della Repubblica, al capo delle Forze Armate non è stata assegnato un bunker di riferimento per trovare protezione in caso di attacco esterno.

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Sergio Mattarella in visita alla base Nato Amari, in Estonia

I bunker

Costruito nel 1937, il vecchio bunker di Monte Soratte, 60 chilometri di gallerie nel nord della Capitale, era stato ammodernato negli anni ’60 per poter resistere ad eventuali attacchi nucleari, prima di essere dismesso e affidato a un’associazione per delle visite guidate.

L’unica figura istituzionale che sarebbe affidata a una struttura antiatomica in caso di necessità è il presidente del Consiglio, che verrebbe trasferito a Forte Braschi, un campo trincerato di Roma sotto la gestione dei servizi segreti.

Sia al Viminale sia a Palazzo Baracchini sono presenti delle stanze blindate, che non sarebbero però sufficienti per la protezione da attacchi aerei.

Una struttura ancora attiva, in cemento armato, anti-sismica e a prova di ordigni ad alto potenziale, si trova a Montelibretti, cinquanta chilometri a est di Roma, e ospita la sala operativa del ministero dell’Interno con personale e apparecchiature informatiche pronte ad essere utilizzate per la gestione di emergenze militari.

Il sito, nell’area della Scuola di formazione operativa dei Vigili del fuoco, si chiama “Dc 75”, e sarebbe la sede ideale per ospitare le alte cariche dello Stato, se non fosse troppo distante dalla Capitale.

L’allarme di Crosetto

Da qui la necessità di rivedere il piano di sicurezza nazionale, in modo da tutelare la linea di comando di fronte a scenari di crisi.

Un’operazione per nulla scontata, come, secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera, avrebbe sottolineato il ministro Crosetto:

“È incredibile che la Difesa per costruire un bunker debba seguire le stesse regole di un imprenditore che vuole costruire un capannone industriale” avrebbe detto sbottato con i suoi il responsabile della Difesa.

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