Anna Laura Valsecchi accoltellata da Vincenzo Lanni, allontanato dalla comunità per comportamenti pericolosi

Prima dell'aggressione ad Anna Laura Valsecchi, Vincenzo Lanni sarebbe stato allontanato dalla comunità dove era ospite per comportamenti pericolosi

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Vincenzo Lanni, ex informatico di Bergamo, ha accoltellato Anna Laura Valsecchi in piazza Gae Aulenti a Milano, replicando un’aggressione simile compiuta dieci anni prima. Dopo una caccia di 10 ore, è stato arrestato grazie alla sorella gemella. Di recente viveva in una comunità, dalla quale però sarebbe stato allontanato alcuni giorni prima dell’aggressione per “condotta pericolosa”.

Vincenzo Lanni, il precedente

Quando Vincenzo Lanni fu arrestato, dieci anni fa, due giorni dopo il duplice accoltellamento di due anziani a Villa di Serio e Alzano Lombardo, in Val Seriana, spiegò davanti ai magistrati che quel gesto era nato dal “profondo stato di frustrazione” per una vita che considerava “fallimentare”.

Lanni aggiunse anche che se non fosse stato fermato, avrebbe “ucciso delle donne”. Un’intenzione che, a distanza di dieci anni, ha tentato di mettere in atto in piazza Gae Aulenti a Milano, colpendo con un coltello alla schiena Anna Laura Valsecchi, una manager 43enne di Finlombarda, senza alcuna ragione apparente.

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Vincenzo Lanni era stato allontanato dalla comunità per presunti comportamenti pericolosi

Perché era fuori dalla comunità

Dopo aver terminato da oltre un anno la pena detentiva, Lanni stava seguendo un programma di reinserimento sociale e lavorativo presso la cooperativa 4Exodus di Lonate Pozzolo, nella sede di Casale Litta, in provincia di Varese.

Qui aveva vissuto fino a circa dieci giorni prima dell’aggressione, quando sarebbe stato allontanato per comportamenti ritenuti “pericolosi e contrari al regolamento interno”. A riferirlo sono stati i responsabili della struttura, che dal giorno dell’aggressione collaborano con le autorità nelle indagini.

Chi ha avuto modo di conoscerlo nella comunità, però, traccia un ritratto diverso: un uomo riservato, “mite e tranquillo”, incapace di gesti violenti e talmente intimorito dalla vita da sembrare “spaventato perfino dalla propria ombra”.

Poiché aveva terminato la pena e godeva dello stato di libertà, il suo allontanamento non comportava alcun obbligo di segnalazione alle forze dell’ordine o alla magistratura. In questi casi, infatti, spiegano gli operatori del settore, la responsabilità del monitoraggio resta ai servizi invianti — come Ats o Serd — cui la persona è formalmente assegnata per il percorso di recupero.

L’arresto per l’aggressione ad Anna Laura Valsecchi

L’ex programmatore informatico si nascondeva in un albergo di via Vitruvio, nei pressi della Stazione Centrale. Le ricerche, coordinate dal colonnello Antonio Coppola del Reparto Operativo e dagli uomini della compagnia Duomo, erano proseguite ininterrottamente fino al fermo di Lanni.

La svolta è arrivata grazie alla segnalazione della sorella gemella, che dopo una caccia all’uomo durata dieci ore ha riconosciuto il fratello nei fotogrammi diffusi dagli investigatori.

La donna ha indicato ai carabinieri il suo nome e il luogo dove si trovava: la stanza 106 dell’albergo. Quando è stato arrestato, indossava ancora gli stessi abiti dell’aggressione — giubbotto tecnico blu e azzurro, pantaloni neri, scarpe da ginnastica — e aveva con sé una vistosa borsa verde fosforescente.

Riconosciuto dalle telecamere

Anche nel 2015 le immagini delle telecamere furono decisive. A identificarlo fu un’impiegata della biblioteca di Alzano, che lo riconobbe in un fotogramma dopo un tentativo sgfumato di aggressione ai danni di una jogger.

Nelle immagini si vedeva Lanni mentre si allontanava subito dopo aver ferito il secondo anziano con un coltello lungo 23 centimetri. Allora i due pensionati riuscirono a salvarsi, ma le circostanze erano sorprendentemente simili a quelle dell’attacco più recente.

L’accoltellamento di piazza Gae Aulenti è stato ripreso in ogni dettaglio dalle telecamere di sorveglianza: si vede Lanni colpire la donna alle spalle e fuggire, mentre il coltello resta conficcato nella schiena della vittima.

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